Quali sono i temi principali dell'educazione ambientale?

Sibilla Morelli
2025-06-08 20:08:09
Numero di risposte: 9
La scuola è il luogo di elezione per attivare progetti educativi sull’ambiente, la sostenibilità, il patrimonio culturale, la cittadinanza globale.
Il legame con il territorio, la ricchezza interculturale, il dialogo e l’osservazione quotidiani con i ragazzi, la dimensione interdisciplinare e la possibilità di costruire percorsi cognitivi mirati, sono aspetti determinanti.
Si tratta di un percorso di esplorazione emotiva e culturale e di acquisizione di consapevolezza rispetto ai temi della sostenibilità, alla promozione del benessere umano integrale, un percorso legato alla protezione dell’ambiente e alla cura della casa comune.
Attraverso i temi dell’Educazione ambientale, alla sostenibilità, al patrimonio culturale, alla cittadinanza globale è possibile stimolare, soprattutto nelle giovani generazioni, la consapevolezza del quotidiano esser parte di una comunità, locale e globale.
A tal fine è indispensabile, per se stessi e per la collettività, sviluppare un’adeguata sensibilità, ad esempio, ai temi del benessere personale e collettivo, dell’adozione di corretti stili di vita, alla lotta ai cambiamenti climatici: per costruire, entro l’anno 2030, società inclusive, giuste e pacifiche.
Numerosi sono i protocolli d’intesa sottoscritti dal Miur con altri dicasteri, istituzioni e organizzazioni nazionali e internazionali, enti, associazioni di settore sui temi dell’educazione ambientale, alla sostenibilità, al patrimonio culturale, alla cittadinanza globale.

Leone Ferri
2025-05-31 17:11:45
Numero di risposte: 4
L’educazione ambientale è quella disciplina che non tratta semplicemente lo studio dell’ambiente naturale: essa si configura come un’azione volta a promuovere cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti delle persone, sia singolarmente che a livello di comunità. Si tratta di sensibilizzare la collettività su un tema particolarmente importante nel mondo odierno: quello della crisi climatica, che ha reso imprescindibili e urgenti degli interventi di formazione/informazione verso gli alunni, perché sviluppino un nuovo modo di pensare al concetto di ambiente e di rapportarsi ad esso.
Oggi, a scuola, temi che prima erano lasciati alla mera discrezionalità del docente sono diventati all’ordine del giorno: si parla sempre più di biodiversità e preservazione del territorio nonché del patrimonio culturale, si studia come evitare gli sprechi partendo dalla raccolta differenziata, si analizzano i cambiamenti climatici e la questione dell’inquinamento nelle città, si promuove l’uso di energie rinnovabili e s’incentivano i consumi eco-sostenibili.
L’obiettivo è di instillare nelle nuove generazioni la consapevolezza che le risorse del pianeta sono limitate, e che quindi tocca a tutti noi rimodellare il rapporto tra uomo e ambiente, per giungere a una visione in cui il primo non cerchi di sfruttare indiscriminatamente il secondo, bensì impari a rispettare la natura e a preservare la ricchezza che essa ci dona quotidianamente.
L’educazione ambientale, in sintesi, si propone di educare gli esseri umani a gestire i propri comportamenti in relazione all’ecosistema, senza alterare gli equilibri della natura ma al tempo stesso riuscendo a soddisfare le esigenze della collettività presenti in quel dato momento storico.
Questo presuppone una grande attenzione a tutte le interconnessioni tra le dinamiche ambientali, sociali ed economiche: per comprendere nell’educazione allo sviluppo ambientale quest’ultimo punto, è nata la definizione di Educazione allo sviluppo sostenibile (EES), che riguarda dunque anche economia e società, oltre che l’ambiente.
L’attuazione dell’Agenda Globale per lo Sviluppo sostenibile con i suoi 17 SDG che difendono i diritti umani è diventato, dunque, un obiettivo che accomuna tutti.
Tra i punti più salienti del documento spicca l’importanza di convertire le industrie al green: “migliorare entro il 2030 le infrastrutture e riconfigurare in modo sostenibile le industrie, aumentando l’efficienza nell’utilizzo delle risorse e adottando tecnologie e processi industriali più puliti e sani per l’ambiente, facendo sì che tutti gli Stati si mettano in azione nel rispetto delle loro rispettive capacità”.
Il punto 11.6, invece, esprime la necessità di “ridurre l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e di altri rifiuti”.
Tutto questo in vista dei traguardi del punto 13, ovvero la lotta al cambiamento climatico.
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