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Quali sono i compiti dell'educatore?

Romolo Damico
Romolo Damico
2025-06-10 11:10:22
Numero di risposte: 5
Gli educatori si occupano del benessere del bambino, attenti a soddisfare i bisogni del singolo e del gruppo a livello affettivo relazionale e cognitivo. Progettano, svolgono e verificano gli interventi educativi e didattici. Assicurare ai bambini le cure necessarie e favorire il loro sviluppo Promuovere e mantenere la relazione con le famiglie Attuare le metodologie educative espresse nel Progetto pedagogico Garantire la buona funzionalità del servizio Attuare le procedure del monitoraggio della qualità del sistema. Gestire la relazione con le famiglie, gli incontri e i colloqui individuali Aver cura degli spazi e dei materiali Elaborare un progetto Gestire le problematiche con i bambini e con i genitori Gestire la relazione con i bambini Organizzare lo spazio Sapersi relazionare, condividere e verificare con gli altri operatori Compilare gli strumenti operativi Gestire la quotidianità Produrre osservazioni e documentazioni sul lavoro educativo Garantire l’incolumità fisica dei bambini. Affidabile, comunicativa, creativa, responsabile, accogliente… L’ atteggiamento empatico è quello che consente il rispecchiamento, mantenendo un atteggiamento disponibile per potersi connettere con il registro emotivo del bambino, che sentendosi compreso e valorizzato può esprimere e sperimentare. L’educatore agisce inoltre con intenzionalità accogliendo le emozioni dei bambini e dopo averle filtrate e rese sostenibili le restituisce ai bambini che le possono gestire, vivere e fare proprie. La capacità di confronto è un altro aspetto imprescindibile nel ruolo educativo, perché l’educatore, la famiglia, il supervisore, il consulente pedagogico, i colleghi e i bambini sono tutti protagonisti alla pari e se non si costruisce una comunicazione efficace tra i vari personaggi allora non esiste crescita. E’ importante che nel loro saper essere professionali, gli educatori riescano a ripensare il proprio universo personale: sappiamo che le emozioni e i conflitti che nascono dalle relazioni con i bambini possono invadere e travolgere, quindi riuscire a gestire la carica emotiva o è sinonimo di grande professionalità. L’accettazione dei propri limiti è una grande dote, perchè l’educatore non deve dimenticare il suo essere una persona, pertanto con dei limiti: se i genitori o le colleghe non collaborano, se l’ambiente non offre possibilità di soluzioni, se il tempo non basta, allora accettare questi limiti significa saper superare la frustrazione e svolgere comunque al meglio il proprio lavoro per raggiungere i risultati migliori che le condizioni consentono.
Ingrid Vitale
Ingrid Vitale
2025-05-31 21:09:49
Numero di risposte: 4
Recuperare, reinserire e restituire dignità alle persone con disagio. Si tratta di un professionista delle professioni sociali che opera in diversi ambiti: disabilità, dipendenza, sistema carcerario, minori, famiglie o anziani. L’educatore professionale si occupa degli interventi psicopedagogici a favore di persone a rischio. Accompagna le persone in un processo di crescita fatto di piccoli passi. Progetta interventi mirati, insieme alla rete di altri professionisti e istituzioni, seguendo la persona in modo costante e verificandone i progressi. In altri termini, si occupa di mettere in atto interventi educativi e riabilitativi, nell’ambito di un progetto terapeutico. L’obiettivo e il recupero e l’autonomia della vita quotidiana della persona in carico, siano essi minori, detenuti, anziani, disabili, richiedenti asilo, vittime di tratta o presone con problemi di dipendenza. Svolge un ruolo educativo. E, come spesso accade per le professioni sociali, l’educatore sociale opera in rete con altri professionisti: assistenti sociali, psicologi, operatori sanitari.