:

Cosa fare in caso di tempesta in barca?

Radio Valentini
Radio Valentini
2025-08-18 12:19:58
Numero di risposte : 10
0
MANTENERE LA CALMA. Controllare che gli scarichi del pozzetto siano aperti. Chiudere tutti i boccaporti e gli oblò. Tenere a portata di mano il tambuccio per poter chiudere il boccaporto di accesso all’interno. Chiudere tutte le prese a mare. Controllare il rizzaggio dell’eventuale zattera di salvataggio verificando che la ritenuta che ne permette l’autogonfiaggio sia in perfetto ordine. Verificare che nulla sia in bando sulla coperta o nel pozzetto. Alzare il riflettore radar. Un’ora prima della partenza o dell’arrivo della burrasca, assumere medicinali contro il mal di mare. Stivare tutto in modo che non vi siano oggetti liberi di muoversi. Rizzare eventuali contenitori. Controllare la perfetta funzionalità delle pompe di sentina. Assicurarsi che ogni componente dell’equipaggio conosca l’ubicazione dei razzi di soccorso, degli estintori e della cassetta di pronto soccorso. Se necessario, spiegare l’uso della radio. Preparare per tempo del brodo caldo, caffè e/o the e versarlo in uno o più thermos. Preparare panini, gallette o biscotti e tenerli in un luogo dove non possano bagnarsi. Controllare la carica delle batterie, mettendole sotto carica se necessario. Controllare l’efficienza della radio. Tenere un telefono cellulare carico e acceso con la predisposizione del numero verde della Capitaneria di Porto. Indossare le cinture di sicurezza, controllando che il cavo di ritenuta sia in chiaro e vincolato allo scafo. Se possibile, fissare la “life-line”, un robusto cavo che va da poppa a prora ben legato alle strutture fisse. Indossare il vestiario idoneo per il periodo, tenendo presente che si può soffrire il freddo anche in piena estate. Mettere calze di lana o termiche e stivali in modo da stare all’asciutto. Tenere pronta una muta di ricambio. Tenere sul tavolo da carteggio la carta ben fissata e avere l’avvertenza di seguire con cura la navigazione. Scrivere sul brogliaccio i dati che ci servono: velocità, rotta, forza e direzione del vento. Indossare il giubbotto salvagente anche se ci dà fastidio nei movimenti. Tenere d’occhio il barometro: quando scende la perturbazione arriva. Quando accenna a risalire è tempo di pensare ad assumere un assetto con maggiore velatura, che aumenteremo gradualmente. Fare una chiamata detta di “Attenzione” e di seguito il nome dell’imbarcazione ed attendere una risposta di conferma. Tenere ben presente la zona di mare in cui si naviga. Navigare nel golfo di Trieste o nell’arcipelago Toscano è cosa ben diversa dal navigare nel canale di Sicilia, nello Jonio fra l’Italia e la Grecia o nel golfo del Leone.