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Come navigare con mare mosso?

Amerigo Sorrentino
Amerigo Sorrentino
2025-09-21 16:21:34
Numero di risposte : 6
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L’obiettivo, a latere del cambio rotta per fronteggiare al meglio il moto ondoso, è quello tenere la barca parallela all’acqua, senza però andare a esagerare: non vogliamo infatti infilare la prua nelle onde. Il primo e fondamentale consiglio è certamente quello di aumentare l’inclinazione dei flap. Il motivo è semplice, in quanto con mare mosso, nel momento in cui l’onda scorre sotto la carena, la prua tende ad alzarsi, per poi riabbassarsi velocemente verso il cavo dell’onda. Inclinando i flap, invece, si tende a tenere la prora più bassa, riducendo la sua escursione e facendo lavorare a pieno la carena, che fenderà l’onda in maniera morbida evitando che l’onda stessa vada a “picchiare” al centro della carena. Con le onde in prua il trim deve essere abbassato il più possibile, con l’elica che così andrà a portare la carena parallela all’acqua, andando quindi a raddoppiare quanto fatto eventualmente con i flap. Occhio, però: l’utilizzo eccessivo di entrambi questi metodi potrebbe portare a un assetto “troppo” ottimizzato, con la barca che va a infilare le onde. Il trucco è quindi quello di regolare andatura e trim e flap di onda in onda, fino a trovare la situazione ottimale. E se il moto ondoso fosse nello stesso verso della nostra rotta, l’obiettivo in questo caso è ovviamente quello contrario a quello visto sopra: con le onde in poppa dobbiamo infatti puntare a sollevare la prua, per rendere la navigazione più confortevole e soprattutto per evitare che la prora attraversi l’onda, con conseguente allagamento della coperta. I flap, devono essere alzati del tutto, per abbassare la poppa e incrementare le performance del timone. Ma con mare realmente mosso non si può pensare a un’impostazione statica: sarà invece necessario andare a regolare di volta in volta trim e flap in modo da trovare l’equilibrio giusto in base alla ripidità dell’onda, così da non avere un beccheggio eccessivo. Laddove possibile, peraltro, sarebbe sempre bene avere le onde al giardinetto, e non brutalmente sullo specchio di poppa, per ridurre l’impatto sulla barca: l’unica soluzione sarebbe quindi quella di procedere a zig-zag.
Antonino Mariani
Antonino Mariani
2025-09-12 21:10:27
Numero di risposte : 11
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Specialmente in inverno, il mare mosso è una situazione che può verificarsi frequentemente. Una volta controllate le previsioni del tempo, se il viaggio è previsto in un periodo di mare agitato, è utile essere preparati a possibili disagi. Prevenire il mal di mare è fondamentale. Il mal di mare è più comune durante i viaggi con mare mosso. È consigliabile evitare pasti pesanti prima della partenza, specialmente per i bambini e gli anziani. In caso di necessità, è possibile utilizzare rimedi contro il mal di mare, come i cerotti o i farmaci prescritti dal medico. Durante il viaggio, è meglio stare in aree chiuse e protette, lontano dalle zone più esposte alle onde. Il mare mosso può causare movimenti improvvisi della nave, quindi è importante tenersi ben saldi e stare seduti o sdraiati, soprattutto per le persone più fragili. Segui sempre gli annunci e le indicazioni dell'equipaggio per evitare situazioni di pericolo. Prima di partire, è fondamentale consultare le previsioni meteo e le condizioni del mare. Se il mare è particolarmente agitato, informati sulla possibilità di modificare la prenotazione senza costi aggiuntivi.
Nadir Caputo
Nadir Caputo
2025-09-08 11:11:57
Numero di risposte : 9
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La preparazione è la chiave per affrontare il mare mosso con successo. Ecco alcuni passaggi importanti da seguire: Verifica le previsioni meteorologiche: Prima di partire, controlla le previsioni del tempo. Evita di uscire in mare in caso di avvisi di tempesta o venti troppo forti. Scelta del percorso: Scegli un percorso che ti consenta di evitare le zone più esposte alle onde. Studia le carte nautiche e pianifica il tuo itinerario con attenzione. Comunicazione: Informa qualcuno del tuo piano di navigazione e delle tue previsioni di ritorno. Porta sempre con te un mezzo di comunicazione di emergenza, come un telefono satellitare o una radio VHF. Navigare in mare mosso richiede una tecnica adeguata: Velocità ridotta: Riduci la velocità del gommone per evitare salti eccessivi sulle onde. Una velocità moderata aiuta a mantenere il controllo. Mantenere il baricentro basso: Distribuisci il peso a bordo in modo uniforme per mantenere il baricentro basso, migliorando la stabilità. Manovre di sicurezza: Impara a effettuare manovre di emergenza, come la virata in mare aperto, nel caso in cui ti trovi in una situazione critica. Durante la navigazione, resta sempre attento alle condizioni del mare: Osservazione delle onde: Osserva costantamente le onde e cerca segni di cambiamenti improvvisi nelle condizioni del mare. Manutenzione del controllo: Mantieni un controllo costante del timone e delle velocità. Modifica il tuo percorso se necessario per evitare onde troppo alte o troppo forti. Sintomi di mal di mare: Preparati a gestire il mal di mare. Mantenere una buona idratazione e uno spazio ben ventilato può aiutare a ridurre il disagio. Navigare in mare mosso con un gommone richiede attenzione, preparazione e competenza. Seguendo questi consigli e investendo nella tua sicurezza e nella manutenzione della tua imbarcazione, potrai goderti in modo sicuro le avventure in mare aperto. Ricorda sempre che la sicurezza è la priorità numero uno quando si tratta di navigazione in gommone, specialmente in condizioni di mare agitato.
Olo Gentile
Olo Gentile
2025-08-27 13:15:44
Numero di risposte : 11
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Abbassare i flap per tenere la barca parallela all’acqua è fondamentale, ma attenti a non esagerare, perché rischiereste di infilare la prua nelle onde. La regola è quindi una: aumentare l’inclinazione dei flap. Quindi, con moto ondoso contrario alla propria rotta è meglio tenere i flap bassi poiché la massa d’acqua contenuta nell’onda, quando scorre sotto la carena, tende inizialmente a fare alzare la prua. Dopo aver superato una cresta, infatti, la prora ricade nel cavo dell’onda. È meglio dunque usare i flap per tenere il “muso” basso e diminuire così l’impatto della carena. Nel caso di motori fuoribordo, ci si aiuta anche utilizzando il trim. Va mantenuto nella posizione più bassa possibile, in modo tale che la spinta dell’elica sia orizzontale e mantenga lo scafo parallelo alla superficie dell’acqua. Solitamente le barche veloci hanno un baricentro spostato verso poppa e tendono quindi, con mare mosso di prua, a sbattere frequentemente. Per migliorare il comfort potete aumentare un po’ la velocità di crociera, perché in questo modo la maggiore spinta delle eliche “stende” lo scafo sull’acqua, consentendogli in questo modo di mantenere un assetto più costante e parallelo alla superficie del mare. Accelerare e decelerare di continuo diventa fondamentale per il passaggio sulle onde. Se infatti non si dispone di un mezzo adatto, si rischia di compromettere la sicurezza dei passeggeri e l’affidabilità della barca. Con le imbarcazioni un po’ più pesanti conviene invece regolare l’andatura sul minimo di planata, evitando di lasciare che la barca entri in dislocamento, ma al tempo stesso rinunciando ad andature più veloci che rischierebbero di creare uno stress eccessivo alle strutture e all’equipaggio.
Nick De Angelis
Nick De Angelis
2025-08-18 17:38:20
Numero di risposte : 9
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Navigare con mare di prua è necessario accelerare con estrema gradualità in modo da non impattare con durezza contro le onde e arrivare su di esse accelerando appena la cresta è scavalcata e si è sulla fase discendente, ovvero sul dorso dell’onda. Questo significa avanzare con un movimento a zig-zag virando di mascone nella zona franca del cavo senza farsi travolgere dalla cresta. Se le onde del mare sono arrotondate possiamo stare un po’ più tranquilli rispetto al mare più duro, ma non dobbiamo farci sorprendere da qualche frangente. Se siamo in zone con frangenti continui è meglio cercare a vista i varchi in cui le onde frangono meno di frequente e navigare con numerosi accostate all’orza mantenendosi sulle zone di schiuma che i frangenti già passati mantengono dietro. Il mare di poppa inganna: sembra l’andatura più confortevole e in realtà si tratta della più pericolosa di tutte poiché in questa condizione di mare non si percepiscono la velocità e la forza dei frangenti L’onda, col suo moto rotatorio, fa sì che la velocità della poppa diventa maggiore di quella della prua. Questo è ciò che accade a tre battelli su quattro: graduare la velocità tenendosi sul dorso dell’onda senza scavalcare la cresta è complesso e questa navigazione necessiterebbe di allenamento in condizioni di mare calmo, per sentirsi poi più pronti ad affrontare il mare di poppa. Qualsiasi sia la condizione di mare mosso in cui ci si possa trovare navigando in gommone, è fondamentale sceglierne uno di qualità ottima, che possa assicurare stabilità e sicurezza.