Perché era importante l'uso dei portolani per la navigazione?
Bacchisio Ferri
2025-09-16 11:38:32
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: 14
Proprio per aiutare le navi a seguire rotte certe furono inventate le carte nautiche a rombi di vento e i portolani, ossia quei mezzi che finalmente resero più sicura la navigazione nel Mediterraneo.
Baldassarre Negri
2025-09-11 13:50:52
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: 6
Il portolano viene ancora oggi utilizzato per scopi pratici legati alla navigazione costiera.
Il portolano raccoglie tutte le rappresentazioni grafiche più utili in tal senso.
L'antenato del portolano medievale fu il cosiddetto "periplo" in uso nel mondo greco e romano.
Il documento più antico a noi conosciuto è il periplo di "Sciliace di Carianda", cartografo e navigatore vissuto tra il VI e il V secolo a.C.
Col il tempo, i portolani si arricchirono di carte nautiche, istruzioni ad uso dei naviganti e informazioni sempre più particolareggiate sulle coste.
In essi non si considerava la forma sferica terrestre, e vi venivano riportate le cosiddette "linee iossodromiche": ciò li rendeva inadatti alla navigazione negli oceani, limitandone l'utilità agli spostamenti in mari di piccola estensione, come il Mediterraneo.
I portolani corredati da carte nautiche furono utilizzati fino a tutto il Seicento.
Oggi la produzione dei portolani ha carattere di ufficialità ed è affidata agli Enti cartografici preposti.
In Italia, il portolano di riferimento è quello realizzato dall'"Istituto Idrografico della Marina Italiana": è in dieci volumi, otto dei quali dedicati alla descrizione di tutte le coste italiane, corse e maltesi, e due contenenti dati geografici, meteorologici, normativi e oceanografici.
Come dice il suo stesso nome, derivato dal latino "portus", questo particolare strumento cartografico è un vero e proprio manuale di riferimenti relativi ai porti, con la descrizione fisica della zona completa di segnalazioni su eventuali rischi per la navigazione e di ogni indicazione su come procedere nel modo più sicuro alle manovre di entrata e agli ancoraggi.
Quarto Rossetti
2025-08-30 18:57:05
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Le prime carte nautiche, risalenti al XII secolo, furono utilizzate diffusamente fino al XVI secolo. Sui portolani veniva segnalata altresì la presenza di secche o scogli e di tutto ciò che poteva rappresentare un ostacolo alla navigazione. Le coste marittime, raffigurate in maniera dettagliata sulle carte nautiche, mettevano in evidenza porti, approdi, baie, golfi e insenature. I porti e gli approdi rappresentavano i punti di partenza e di arrivo delle navi lungo percorsi di cabotaggio o traversate in alto mare. L’antropologo Ingold definisce “esplorazione” i movimenti nello spazio marittimo senza l’uso di una carta nautica e “navigazione” gli spostamenti in mare utilizzando una carta nautica.