Come si danno i nomi alle barche?

Hector Sanna
2025-08-24 03:23:37
Numero di risposte
: 9
Non ho mai avuto il mal di mare, mi piace solo l'oceano.
Ho sentito dire che i nomi non possono essere razzisti o osceni, cosa che capisco per quanto riguarda il razzismo.
Ma posso chiamare la mia barca qualcosa come "S.S. Fuck You"?
O qualcosa di simile.
Mi sembra che non dovrebbe essere proibito usare "parolacce".
Non ho 12 anni.

Jari Cattaneo
2025-08-14 16:57:53
Numero di risposte
: 7
Per le navi mercantili e le unità da diporto non vi è sostanzialmente una regola: i nomi potranno essere altisonanti, simpatici, storici, geografici, tratti da opere letterarie, familiari, derivanti da sigle o acronimi... chi più ne ha più ne metta.
L'unico limite, direi, è rappresentato dal buon gusto e dalla decenza.
Per le unità militari, il discorso cambia e - ove più ove meno - i nomi sono riferiti a personaggi o luoghi storici, battaglie, animali marini, pesci (soprattutto per i sommergibili); i nomi delle navi militari - spesso - ripetono i nomi di unità storiche dal passato spesso glorioso.
Un esempio per tutti è quello dell'U.S. Navy che - sino agli anni Settanta - per l'onomastica delle proprie navi si regolava come di seguito indicato:
- Portarerei: battaglie e navi storiche (più raramente, personaggi storici)
- Corazzate: Stati dell'Unione
- Incrociatori: Città
- Caccia e caccia di scorta: decorati ed eroi della Marina
- Sommergibili: pesci e altre creature marine
- Navi da sbarco (ma non tutte) contee degli USA
Per quanto riguarda la Marina Militare Italiana, i criteri sono analoghi ,ma più elastici.
Pensa, ad esempio alle fregate classe "Maestrale", che riprendono i nomi dei quattro ct della seconda metà degli anni Trenta Maestrale, Grecale, Libeccio e Scirocco, di tre ct più vecchi (Espero, Euro e Zeffiro) e di un avviso scorta (Aliseo).
Doria e Duilio sono tipici della tradizione onomastica navale italiana (non solo militare ma anche per le navi passeggeri); i sommergibili hanno avuto, in passato, nomi di battelli della seconda guerra mondiale e - più recentemente - dai "Sauro" in avanti si è iniziato anche ad attribuire nomi di comandanti di sommergibile della seconda guerra mondiale.
Anche le altre principali marine mondiali seguono criteri analoghi: la Marina russa, ad esempio, ha o ha avuto in servizio un Piotr Velickyi (Pietro il Grande), un Dimitrj Donskoj e un Aleksander Nevskij (tutti zar): non parliamo della Marina britannica - più che tradizionalista in questo campo...
La Royal Navy, specie in passato, si è distinta per assegnare a classi di navi particolarmente numerose nomi "alfabetici", ossia tutti con la stessa iniziale.
Ciò, naturalmente, portava ad avere nella stessa classe nomi di città, di persone, di animali, di armi ecc.
Storicamente, come nasce la necessità di intitolare le imbarcazioni (oltre a quella semplice e concreta della loro individuazione)?
Il discorso non è soltanto di ordine pratico, ma anche affettivo e - direi quasi - "umanizzante".
Da sempre l'uomo ha avuto con la nave un rapporto che trascende da quello con un semplice prodotto della tecnica: la nave o l'imbarcazione sono considerate spesso "umane" già in opere dell'antichità classica, e abbiamo documenti che attestano che già le navi romane del II° secolo a.C. avevano nomi riferiti a qualità marziali o, più semplicemente, beneauguranti.
Le galere della battaglia di Lepanto avevano tutte nomi che - per entrambi gli schieramenti - facevano riferimento alle fedi religiose delle due parti contrapposte.
Nel mondo anglosassone, patria della moderna cultura navale, la "nave" è di genere femminile e ci si riferisce ad essa come "she" e non come "it": un antico adagio recita pressappoco che gli uomini possono perdere la testa per una nave o una barca esattamente come può accadere nei confronti di una donna...
E' possibile cambiare il nome "in vita"?
E' mai accaduto?
E' una pratica abbastanza comune, specie dopo un passaggio di proprietà (per navi mercantili e imbarcazioni da diporto), che richiede però opportuni adempimenti burocratici - come spiegato da STV(CP) - essendo la nave o l'imbarcazione un bene mobile registrato.
Similmente, quando una nave militare viene ceduta o venduta ad una Marina estera, quasi sempre ha il nome cambiato secondo le tradizioni onomastiche della Marina ove va a prestare il nuovo servizio.
Tuttavia, in particolare per le navi mercantili e le imbarcazioni da diporto, una tradizione non scritta vuole che il cambio di nome sia in qualche modo malaugurante...

Renzo Pellegrino
2025-08-14 15:35:24
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: 7
La tradizione vuole che ogni barca possieda un nome. Nei tempi antichi i marinai credevano che le barche avessero un’anima e quindi fosse doveroso battezzarla e scegliere un nome. Il nome scelto viene poi trascritto sulla poppa e sulle fiancate. Per le barche a vela con una lunghezza superiore a 10 metri, più specificatamente le barche da diporto, è obbligatorio dare un nome. Secondo la legge le imbarcazioni inferiori ai 10 metri, denominate natanti, possono anche non avere un nome, insomma non è obbligatorio battezzarle con un proprio nome, perché esenti dall’obbligo di immatricolazione, dunque prive di Licenza di Navigazione. Per le barche con lunghezza superiore a 10 metri, quindi per esattezza quelle da diporto, è obbligatorio che possiedano un nome per il semplice fatto che devono essere riconoscibili. Quando l’armatore ha deciso che nome dare alla barca, bisogna presentare la domanda alla capitaneria di porto con una copia della carta d’identità e la licenza di navigazione. Scegliere il nome della barca non è semplice, ma la barca deve possedere qualcosa del proprio armatore: il suo lavoro, la sua filosofia di vita, la sua famiglia, in sostanza un nome che lo rappresenti. Unico e corto, il nome deve essere particolare e non troppo lungo per far si che la barca sia riconoscibile e facile da leggere. Il nome deve risultare semplice, soprattutto per chi leggerà nel caso, ad esempio, di un’emergenza. Deve avere un nome significativo per l’armatore. Per aggiungere un tocco di eleganza si può pensare di disegnare un simbolo che ha un significato speciale.

Vito Rossi
2025-08-14 13:46:44
Numero di risposte
: 11
Il nome di una barca è molto più di un semplice distintivo: rappresenta una tradizione che si perde nella storia, ma soprattutto è un simbolo di identità e appartenenza. Ogni nome è come una firma che racconta una storia, una narrazione che accompagna ogni navigazione. Le barche hanno un nome per molti motivi: Identificazione, Sicurezza, Tradizione e legame con il mare, Superstizione. Il nome di una barca non è solo un elemento di riconoscimento, ma anche una tradizione che affonda le radici in tempi antichi. Scegliere il nome della barca, quindi, non è solo una questione estetica o simbolica, ma anche pratica e, in alcuni casi, legale. Il nome di una barca ti accompagna per tutta la durata della vacanza e diventa un ricordo che, anche una volta terminato il viaggio, continuerà a vivere nella tua mente, riportando alla memoria i momenti trascorsi a bordo. I nomi delle barche sono spesso legati a miti, stelle o storie di mare, come "Andromeda" o "Orione", ma non mancano anche nomi più giocosi e ironici che ne enfatizzano la personalità unica. Ogni nome ha una sua storia, un suo perché, e comprenderne il significato può arricchire ulteriormente l’esperienza di chi si avventura in mare.

Matilde Martini
2025-08-14 12:14:32
Numero di risposte
: 7
Ogni proprietario di barche o mezzi nautici sa benissimo quanto è importante dare un nome alla propria barca.
Nel caso di un nuovo acquisto, la scelta del nome avviene molto spesso ancora prima di acquistare la barca stessa.
Tuttavia scegliere il nome giusto non è sempre semplice, e nemmeno posizionarlo correttamente sullo scafo.
La tradizione marina, per motivi di scaramanzia, dice che una volta dato il nome alla barca non si può cambiare.
Quindi, come abbiamo accennato, la scelta deve essere precisa e soddisfacente.
Il suggerimento che noi di BoatsName diamo, è quello di scegliere un nome che non sia troppo lungo e complicato.
Questo permetterà una semplice comunicazione radio da parte della guardia costiera in caso di emergenza.
Una volta scelto il nome ideale, il seguente passo è posizionarlo sulla propria barca e farlo risaltare con delle luci per barca personalizzate.