Come sta andando il turismo in Italia nel 2025?
Patrizia Neri
2025-08-24 15:06:44
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: 14
Sempre più presenze in montagna e sempre meno al mare.
Questo la fotografia dell’estate italiana 2025.
I motivi? “Paghiamo la crisi del potere d’acquisto del ceto medio”.
Una tra le spiegazioni per cui è in atto una sorta di crisi dell’ombrellone sulle spiagge sarebbe legata alla fase del cambiamento climatico che tende ad indirizzare i turisti nei luoghi dove tendenzialmente si respira di più e fa più fresco.
Secondo Walter De Cassan, presidente di Federalberghi Belluno, in zone come le Dolomiti, ma anche a Cortina o Rocca Pietore la stagione turistica “sta andando molto bene”.
I dati del Sindacato Italiano Balneari (Sib) secondo cui nel mese di luglio si è registrato, in media, un calo delle presenze in spiaggia del 15%, con picchi del 25% in regioni come Emilia-Romagna e Calabria.
E la situazione non appare rosea nemmeno in Toscana oppure nel Lazio.
Un’analisi condotta da Assoturismo-Confesercenti sottolinea il fatto che il turismo estivo in montagna continua ad attrarre turisti, non necessariamente per una questione economica.
“Da noi la tendenza positiva è cominciata subito dopo la pandemia.
Si è riscoperta la montagna.
Lo dico con massimo rispetto per le località balneari, ma forse ormai la villeggiatura di quel tipo viene vista come troppo stanziale.
Da noi prevale una vacanza dinamica”.
Tra l’altro, sottolinea ancora, “in alcune zone, come Seceda, il lago di Braies, le Tre Cime di Lavaredo, i flussi sono difficili da gestire.
Dobbiamo essere bravi a promuovere non solo alcuni luoghi iconici.
Basta spostarsi di pochi chilometri per trovare aree altrettanto belle, ma ancora poco frequentate”.
Se comunque regioni come Puglia e Sardegna sono ancora scelte per le vacanze, gli esperti stanno tentando di capire il perché legato a questa tendenza.
Paolo Galante, presidente di Federalberghi Latina conferma che anche nelle aree balneari del Lazio “lo scenario è quello ambivalente: le spiagge si riempiono dal venerdì pomeriggio alla domenica sera, ma si svuotano durante la settimana.
A luglio è andata così, ora vediamo cosa succede in agosto.
Purtroppo, a causa dei costi lievitati dopo il Covid, non ci sono margini per abbassare i prezzi.
Di certo, la vacanza stanziale in spiaggia è ormai superata, dobbiamo essere bravi a cambiare l’offerta, tenendo conto che la nostra provincia ha molto da proporre dal punto di vista naturale, dell’ambiente, delle montagne vicine.
E dobbiamo ripensare una proposta più frizzante”.
Rimini, ad esempio, fatica anche a causa del sempre più scarso arrivo di presenza dall’Est Europa.
Per Rustignoli “che il modello ‘vacanza in spiaggia’ vada rinnovato, è innegabile.
Non si era mai visto un calo di presenze durante la settimana in queste dimensioni.
In Romagna però siamo sempre stati bravi ad anticipare i cambiamenti”.
Assunta Bianco
2025-08-18 16:48:22
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: 6
Le località marittime italiane stanno soffrendo.
Per la prima volta dopo anni, gli italiani stanno preferendo la montagna al mare in queste vacanze.
La causa va individuata anche nell'aumento dei costi.
Anche l'Emilia Romagna è in crisi: sulla riviera le presenze sono diminuite dal 2.8% e i pernottamenti del 2.9%.
L’estate 2025 sta segnando un netto rallentamento del turismo anche lungo la costa toscana.
Le prime stime indicano un calo delle presenze fino al 20% nel mese di luglio rispetto allo stesso periodo del 2024, con effetti tangibili su stabilimenti balneari e strutture ricettive, in particolare quelle a gestione familiare.
La durata media dei soggiorni si è notevolmente ridotta: molti turisti scelgono di restare solo pochi giorni, un segnale chiaro delle difficoltà economiche che colpiscono le famiglie italiane.
A causare tutto questo è anche l'aumento dei prezzi che sta influenzando le scelte delle famiglie italiane.
Zone come Tarquinia, Santa Severa e Santa Marinella registrano segnali preoccupanti e confermano il trend negativo che si è registrato nel mese di luglio.
Pierina Gentile
2025-08-09 11:46:12
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: 11
Nel 2025, l'Italia si conferma protagonista del turismo globale ed europeo, grazie al fascino intramontabile delle sue mete iconiche e alla capacità di attrarre nuovi segmenti di mercato. Le presenze turistiche, stimate a 448,7 milioni nel 2024, posizionano l'Italia al terzo posto tra i Paesi europei con il 15,2% delle presenze totali in Europa. Crescono i flussi internazionali (+1,4%), guidati da Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito, mentre si registra una lieve contrazione del turismo domestico (-2,5%). La permanenza media è scesa a 6,47 notti (-10,4%), riflettendo una preferenza per viaggi brevi e multi-destinazione. La stragrande maggioranza, pari al 61.8%, sceglie l'Italia come meta di vacanza.
L'Italia vive un paradosso: mentre città come Roma, Venezia, Milano e Firenze affrontano l'overtourism, con oltre 30 milioni di visitatori annui, circa 2.500 borghi rischiano lo spopolamento, con il 47% dei piccoli centri interessato da una riduzione della popolazione.
Il Giubileo, che attrarrà milioni di visitatori da tutto il mondo, rappresenta un'opportunità unica con ricadute economiche positive e visibilità globale, ma rischia di aggravare la pressione su Roma, già provata dal turismo di massa. Per affrontare questa sfida, è necessario gestire i flussi turistici e valorizzare mete alternative, sostenendo i borghi con il turismo lento, che preservi il patrimonio culturale e promuove uno sviluppo sostenibile, rispondendo in modo innovativo alle sfide del turismo contemporaneo.
Quirino Piras
2025-08-09 09:44:03
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: 5
Il comparto dei viaggi e del turismo è in piena espansione considerando che la spesa dei visitatori internazionali è destinata a raggiungere l’apice storico di 60,4 miliardi di euro nel 2025.
Se si aggiungono i 124,6 previsti per i turisti nazionali si arriva a una spesa totale di 185 miliardi.
Il nostro Paese ha dimostrato una capacità di recupero, nel consolidare la sua posizione tra le destinazioni più ambite nel mondo.
Sempre secondo i dati del Wttc, cresceranno anche il contributo del turismo al Pil e occupazione.
Il contributo del turismo al Pil sarà di 237,4 miliardi nel 2025.
Quanto all’occupazione, il settore sarebbe sulla buona strada per sostenere 3,2 milioni di posti di lavoro nel 2025.
Parteciperanno oltre 1.000 persone, c’è già l’adesione di 18 ministri che arriveranno da tutto il mondo, ma quello che è importante è che ci saranno tutti i player di tutta la filiera del turismo.
Il vertice rappresenta un’opportunità unica per fare rete e creare nuove sinergie tra operatori, associazioni e istituzioni, sviluppando il prodotto, l’offerta e il potenziale del nostro ecosistema turistico.
E, in definitiva, per essere sempre più competitivi.