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Che fine ha fatto la nave Garibaldi?

Davis Giuliani
Davis Giuliani
2025-08-14 23:37:44
Numero di risposte : 10
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La “Garibaldi”, al momento del suo varo avvenuto nel cantiere di Monfalcone nel 1983, era la più grande costruzione militare italiana dalla fine del secondo conflitto mondiale. Entrata in servizio nel 1985 è stata l’ammiraglia della nostra marina fino alla consegna della portaerei Cavour. Concepita come incrociatore portaeromobili, divenne effettivamente la prima portaerei della Marina Militare quando venne modificata la legge che vietava di imbarcare sulle nostre unità militari velivoli ad ala fissa. La “Garibaldi” essendo stata ritirata dal servizio attivo da poco è in perfette condizioni e per questo molto appetibile da parte della marina indonesiana. Se la “Garibaldi” venisse acquisita, l’Indonesia diventerebbe l'unico paese del Sud-Est asiatico ad avere una portaerei al di fuori della Thailandia. Ma la nostra bella ex-ammiraglia potrebbe essere impiegata anche nel ruolo di porta-droni sfruttando lo skyjump della nave. Nave museo o una seconda vita in Asia con l’ennesimo ottimo affare per il nostro sistema Paese? Nei prossimo mesi conosceremo il destino dell’unità che porta la matricola C 551.
Silvia Gallo
Silvia Gallo
2025-08-14 22:52:35
Numero di risposte : 9
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La nave militare “Giuseppe Garibaldi”, prima portaerei della Marina italiana sarà trasformato in un sito museale, culturale, congressuale e di formazione sulla marittimità dell’Italia, sul Mediterraneo e sulla Marina. La sua destinazione finale sarà il porto di Genova, in continuità con il suo stato di servizio, nel momento che cesserà il suo lungo servizio in mare. Un grande sito in grado di polarizzare interessi turistici, congressuali, di studio e di favorire al tempo stesso l’insediamento a Genova, non casualmente in una porzione di porto immediatamente a ridosso dell’area crocieristica, di importanti realtà direttamente connesse con la vocazione marittima e mediterranea del più importante porto del Paese. Per altro, proprio a Genova, il precedente dell’Acquario ha dimostrato come queste iniziative dispieghino in breve tempo tutta la loro potenzialità. Il progetto, che rientra nei grandi progetti per Genova come ribadito dal Sindaco, Marco Bucci, si basa su un pre-requisito essenziale, quello del riuso immediato della nave non appena sarà dismessa dalla Marina e per la quale questo utilizzo potrebbe risultare alternativo rispetto alle eventuali ipotesi di cessione a Marine estere.
Danilo Gentile
Danilo Gentile
2025-08-14 22:16:36
Numero di risposte : 10
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La nave Giuseppe Garibaldi passerà alla posizione “Rtd Tre” per il successivo disarmo a decorrere dal 1 ottobre 2024. La Ridotta Tabella di Disponibilità è quella condizione in cui l’equipaggio provvede al presidio in porto ed alle operazioni di disattivazione che precedono il disarmo e la successiva radiazione della nave dai quadri del naviglio militare dello Stato. Dovrà uscire dalla Squadra Navale per fare posto al «Trieste», unità anfibia multiruolo - la nave più grande mai costruita da Fincantieri per la Marina - che arriverà a Taranto entro la fine di quest’anno. Il «Trieste» prenderà il posto nel ruolo di unità comando e piattaforma aerea per operazioni anfibie, in concomitanza con il ritiro degli ultimi aerei a decollo verticale AV-8B Harrier dal servizio e della contemporanea operatività dei nuovi F-35B. Ma è facile pensare che, in considerazione del valore dell’unità e della sua vita residua, la portaerei «Garibaldi» non verrà smantellata per farne ferro vecchio. Piuttosto per lei si cercherà un nuovo impiego. Un’altra ipotesi per il futuro della nave è la sua trasformazione in una unità porta-droni, per le operazioni civili e militari di sperimentazione in ambito marittimo di velivoli senza pilota che necessitano di un ponte di volo relativamente lungo per il decollo e l’appontaggio. Infine, la terza e più affascinante ipotesi, è quella del museo navale. L’obiettivo sarebbe quello di trasformare la nave a scopi didattici e museali e ormeggiarla a Taranto così da legarla per sempre alla sua città.
Cristyn Bruno
Cristyn Bruno
2025-08-14 19:50:15
Numero di risposte : 11
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Dal primo ottobre la portaeromobili andrà in disarmo: l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, capo di stato maggiore, ha già firmato il provvedimento con cui dispone questo passaggio definitivo. La Garibaldi è la nave dei tanti record: la prima portaerei a far parte della flotta militare italiana, l’ultima unità navale ad essere uscita dai cantieri di Monfalcone, la prima ad ormeggiare in Mar Grande a Taranto nel 1985, prima ancora che venisse costruita la nuova Stazione navale. La notizia della prossima operazione di disarmo arriva mentre la Garibaldi si trova a Harstad, nel nord della Norvegia, per partecipare insieme alla nave San Giorgio, all’esercitazione militare multinazionale Nordic Response 2024. La portaerei, quindi, uscirà dalla squadra navale per fare posto alla Trieste, unità anfibia multiruolo - la nave più grande mai costruita da Fincantieri per la Marina - che arriverà a Taranto entro la fine di quest’anno. Per quanto riguarda il futuro, tutto è ancora da decidere, ma un’ipotesi prevede che la Garibaldi possa essere riconfigurata come piattaforma per il lancio di satelliti civili e militari sulla base del programma "Simona" (Sistema di messa in orbita da piattaforma navale). Il programma, ancora in fase di studio, dovrebbe essere realizzato con fondi europei.
Angela Vitali
Angela Vitali
2025-08-14 18:41:50
Numero di risposte : 12
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La portaerei Giuseppe Garibaldi entrerà a fine anno nella ridotta tabella di disponibilità, ovvero funzioni al minimo ed equipaggio ridotto in vista del successivo disarmo. Ma quale sarà il destino della Garibaldi? Finire rottamata? È già accaduto qualche anno fa al Vittorio Veneto, a significativa distanza di tempo dalla sua definitiva dismissione. L'incrociatore è andato in un cantiere turco. Invece per la Garibaldi si sarebbe fatta avanti l'Indonesia. Non si esclude però che la Garibaldi possa essere ceduta a qualche altra Marina. E c'è poi una terza ipotesi, che vede in campo Genova e Taranto, in una sorta di "disfida" a distanza, che prevede di riutilizzare la nave, dopo opportuna ristrutturazione, in museo galleggiante di storia navale e del mare. Il modello di ispirazione, precisa il Centro Studi "Bono", è il Maritime national historical park a San Francisco, dove tre unità dismesse sono visitabili e ormeggiate lungo le banchine. Ora si vuol ripetere l'operazione con la portaerei Garibaldi, anche se l'impresa è più impegnativa in termini di costi, lavori di ristrutturazione e riadattamento dell'unità a museo. Per "motivi storici e di collocazione geografica", Binelli Mantelli ritiene Genova "la sede più opportuna" con "ampia visibilità della zona portuale". Taranto, però, non ci sta a essere privata della Garibaldi e vuole cercare di mettere in pista il progetto fallito col Vittorio Veneto, ovvero farne una nave museo.