Quanto costa il carburante per le navi?

Monica Morelli
2025-06-29 06:10:29
Numero di risposte
: 3
I prezzi al pubblico vengono puntualmente aggiornati su questa pagina e sono: DIESEL € 1,87/lt – BENZINA € 1,97/lt.
Applichiamo invece un prezzo agevolato ai clienti che ormeggino minimo un mese presso la nostra marina: DIESEL € 1,64/lt – BENZINA € 1,74/lt.
Per usufruire del prezzo di cui sopra bisogna essere in regola coi pagamenti e ritirare ogni volta il buono promozionale presso la direzione del porto.

Annamaria Bianchi
2025-06-23 18:34:54
Numero di risposte
: 3
Il carburante è da sempre uno degli aspetti critici per l’industria della navigazione oceanica, in quanto rappresenta uno dei principali costi operativi delle navi.
Il settore della navigazione oceanica è fortemente condizionato dai carburanti, che costituiscono una quota significativa dei costi operativi complessivi delle navi.
Con la crescita del commercio internazionale e della richiesta di spazio in stiva nell’era Covid, l’aumento della domanda di trasporto marittimo ha reso i costi del carburante un fattore cruciale nell’efficienza economica delle operazioni.
La transizione verso il VLSFO e l’utilizzo dei sistemi di pulizia dei gas di scarico ha portato a importanti cambiamenti nei prezzi dei carburanti marittimi.
Il cosiddetto “Hi-5 spread“, ovvero lo sconto tra l’HSFO e il VLSFO, è diminuito drasticamente.
Mentre in passato le navi con scrubber potevano ottenere notevoli risparmi sul carburante, il crollo del differenziale tra i due tipi di carburante ha aumentato il periodo di ammortamento dei costi di installazione dei sistemi di scrubber.
A questa situazione già complicata ha contribuito la volatilità dei prezzi dei carburanti: infatti, dopo un picco registrato a metà del 2022, i prezzi del VLSFO e dell’HSFO hanno subito un forte calo nella seconda metà dell’anno scorso.
Tuttavia, a partire da febbraio 2023, i prezzi hanno iniziato a divergere, con un calo del 15% per il VLSFO e un aumento del 12% per l’HSFO rispetto a febbraio 2021.
In un panorama che vede il carburante continuare ad essere uno dei principali costi per la navigazione, le normative IMO 2020 hanno dunque introdotto nuove dinamiche di mercato: i professionisti del settore sono pertanto chiamati ad adottare strategie flessibili per gestire i costi operativi e garantire la sostenibilità economica delle loro attività.

Antonino Mariani
2025-06-14 19:02:36
Numero di risposte
: 3
Per quanto riguarda il rifornimento di una nave da crociera, il carburante ha lo stesso costo che per le nostre auto.
Questo varia in base al mercato, quindi di giorno in giorno aumentare o decrescere.
Il carburante necessario varia in base alle dimensioni della nave da crociera.
Più è grande la macchina galleggiante, più sarà necessario carburante.
In media una nave grande da crociera consuma circa 250 tonnellate di carburante ogni giorno.
Spesso si aggiunge una maggiorazione extra sul biglietto della crociera, ciò accade quando il prezzo del carburante – la più alta spesa per sostenere una nave da crociera – è in ascesa subendo aumenti.

Demian Farina
2025-06-03 15:44:44
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: 6
Per riempire completamente il serbatoio di questi tipi di imbarcazioni da crociera con un capacità non superiore a 1.000 passeggeri in media, è necessario spendere tra 750 e 980 euro.
Se si vuole rifornire di carburante una nave di grandi dimensioni con una capacità di oltre 3.000 passeggeri, è necessario preparare tra 370.000 e 840.000 euro.
Il carburante più utilizzato è il Diesel marino leggero.
Tuttavia, si tratta di un carburante altamente inquinante e di un prodotto economico.
Questo tipo di gasolio è utilizzato soprattutto da pescherecci e camion.
Esiste 3 tipi di carburante utilizzato per un transatlantico, tra cui : Carburante convenzionale inclusi benzina e diesel; Biocarburanti con olio vegetale, biodiesel, biogas, ecc.
E infine GPL e Metano.
Tuttavia, il carburante migliore per questo tipo di imbarcazioni è il diesel.
È il più adattato alla nave da crociera.

Simona Sanna
2025-06-03 15:09:21
Numero di risposte
: 6
Il carburante per le navi, il cui valore attualmente si aggira sui 500 dollari a tonnellata e che incide per il 40% sui costi operativi, subirà un rincaro di circa il 50%, vale a dire circa 250 dollari.
Imo 2020 sarà una rivoluzione che inevitabilmente porterà disagi e avrà riflessi anche sui noli per il trasporto via mare delle merci.
Dei circa 180 milioni di tonnellate di heavy fuel oil che venivano consumate dalle navi ogni anno, circa 140 milioni diventeranno very low sulphur oil, mentre 40 milioni di tonnellate saranno i consumi di marine gasoil previsti.
Per l’industria del trasporto marittimo si tratterà di un aggravio di circa 47 miliardi di dollari, costi che non tutte le società armatoriali, specie le più piccole, riusciranno a ribaltare sui clienti.
Un’altra delle misure atte a compensare gli extra costi derivanti dall’uso del nuovo e più caro carburante pulito è un’ulteriore riduzione della velocità di servizio delle navi, il cosiddetto slow steaming.
Quel che pare certo è che prima o dopo quei quasi 50 miliardi di extra costi attesi andranno a pesare sulle tasche dei consumatori finali.
Le navi inizieranno a imbarcare il nuovo bunker a basso tenore di zolfo dal prossimo mese di novembre.
Solo da fine 2020 in poi si potrà avere un’idea chiara di quale sarà nel lungo termine il prezzo del very low sulphur oil.
Attualmente l’80% delle vendite riguarda l’heavy fuel oil e il 15% il marine gasoil, mentre dal prossimo anno secondo le nostre previsioni l’Hfo sarà il 20% del bunker consumato, 30% sarà il marine gasoil, 45% il very low sulphur oil e il rimanente 5% sarà rappresentato da navi che non si adegueranno alle nuove regole.
Tra gli effetti sul mercato del Low Sulphur Cap il gruppo Cosulich si aspetta anche un cambio delle rotte del carburante navale che dalle raffinerie europee veniva fino a oggi trasportato verso l’Asia, mentre un domani gli approvvigionamenti arriveranno da Cina e Corea.