Qual è il reato più grave?

Emanuel Ferrari
2025-05-28 01:47:26
Numero di risposte: 9
Il reato è un fatto giuridico umano vietato dall’ordinamento giuridico di uno Stato, al quale è collegata una sanzione penale.
Il criterio principale per stabilire la gravità di un reato è quello della pena: più è alta la sanzione prevista per un reato, più grave sarà lo stesso.
In altre parole, sarà considerato più grave il reato punito con la pena più elevata.
Pertanto, i delitti sono in via generale più gravi rispetto alle contravvenzioni.
E all’interno dei fatti già costituenti reato ve ne sono alcuni più gravi degli altri: per esempio, la rapina è più grave del furto perché può mettere a repentaglio l’incolumità fisica della vittima;
l’omicidio è sicuramente più grave di qualsiasi reato contro il patrimonio, mentre il delitto di strage è ancora più grave dell’omicidio perché attenta alla vita di più persone.
La corte d’assise si occupa di giudicare i reati in assoluto più gravi.
Secondo il codice di procedura penale è, infatti, competente per:
i delitti per i quali la legge stabilisce la pena dell’ergastolo o della reclusione non inferiore nel massimo a ventiquattro anni;
i delitti di omicidio del consenziente, di istigazione o aiuto al suicidio e di omicidio preterintenzionale;
ogni delitto doloso se dal fatto è derivata la morte di una o più persone, esclusi i casi in cui la morte è derivata da colpa, da rissa o da omissione di soccorso;
i delitti previsti dalle leggi di attuazione del divieto costituzionale di riorganizzazione del partito fascista, dalla legge sulla prevenzione e repressione del delitto di genocidio e per i delitti contro la personalità dello Stato, sempre che per tali delitti sia stabilita la pena della reclusione non inferiore nel massimo a dieci anni;
i delitti consumati o tentati di associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di reati particolarmente gravi, i delitti di riduzione o mantenimento in schiavitù o servitù, tratta di persone e acquisto o alienazione di schiavi, nonché i delitti con finalità di terrorismo, sempre che per tali delitti sia stabilita la pena della reclusione non inferiore nel massimo a dieci anni.

Antonia Caputo
2025-05-28 00:38:28
Numero di risposte: 3
Il giudice dell’esecuzione deve considerare come “pena più grave inflitta”, che identifica la “violazione più grave”, quella concretamente irrogata dal giudice della cognizione siccome indicata nel dispositivo di sentenza.
In caso di riconoscimento della continuazione tra reati giudicati separatamente con rito abbreviato, fra cui sia compreso un delitto punito con la pena dell’ergastolo per il quale il giudice della cognizione abbia applicato la pena di anni trenta di reclusione per effetto della diminuente di un terzo ex art. 442, comma 2, terzo periodo, c.p.p.
Il giudice dell’esecuzione deve considerare come “pena più grave inflitta” che identifica la “violazione più grave” quella conseguente alla riduzione per il giudizio abbreviato.

Elda Orlando
2025-05-27 23:47:26
Numero di risposte: 4
Il reato continuato è un istituto giuridico del diritto penale che ricorre quando una persona, con più azioni od omissioni esecutive del medesimo disegno criminoso, commette, anche in tempi diversi, una pluralità di violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge.
L'istituto è previsto dall'art. 81 comma 2 codice penale.
È caratterizzato dalla presenza di un disegno criminoso unico.
In caso di reato continuato è prevista l'applicazione del cumulo giuridico, ovvero della pena determinata ai sensi dell'art. 81 co. 1 c.p., secondo il quale "è punito con la pena che dovrebbe infliggersi per la violazione più grave aumentata sino al triplo".
L'espressione medesimo disegno criminoso identifica l'ipotesi in cui il soggetto ha, prima dell'inizio dell'esecuzione del primo reato, programmato con sufficiente precisione i tipi di reati che è intenzionato a commettere.
Fermi restando i limiti indicati al terzo comma, se i reati in concorso formale o in continuazione con quello più grave sono commessi da soggetti ai quali sia stata applicata la recidiva prevista dall'articolo 99, quarto comma, l'aumento della quantità di pena non può essere comunque inferiore ad un terzo della pena stabilita per il reato più grave.

Giuseppa Benedetti
2025-05-27 20:52:00
Numero di risposte: 5
Il reato più grave è costituito da un delitto punito con pena alternativa.
Il giudice opererà l'aumento di pena in relazione ad una soltanto delle pene previste per la violazione più grave motivando la scelta ex art. 133 c.p..
La pronunzia in rassegna rileva come quello esaminato non rientri in alcuna delle ipotesi esemplificative delle Sezioni unite, trattandosi di un reato più grave, punito con pena alternativa.
Il giudice, dopo aver valutato - sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p. - quale pena applicare per il delitto costituente violazione più grave, opererà il successivo aumento di pena ex art. 81 c.p. in relazione alla sola pena prescelta.
Il meccanismo applicativo della sanzione sarà identico: le parti dovranno indicare quale sanzione costituirà la pena base per il delitto e successivamente procederanno ad aumentare quella sola pena ex art. 81 c.p. per il reato contravvenzionale satellite.
Il reato più grave è punito con pena alternativa e quello satellite da una contravvenzione punita con pena congiunta.