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Cosa dice l'Atto di navigazione?

Giobbe Conte
Giobbe Conte
2025-05-27 20:50:22
Numero di risposte: 6
L'atto di navigazione di Cromwell del 1651, non era un atto speciale di politica coloniale, non si riferiva in particolar modo alle colonie. Esso aveva due scopi, la depressione del commercio olandese, e la protezione del commercio e della navigazione dell'Inghilterra. L'Inghilterra voleva diventare un grande emporio commerciale per tutte le nazioni del mondo, ed avere quindi una grande marina che da ogni parte facesse affluire le merci ai suoi porti. Stabiliva l'atto famoso, che nessuna merce prodotta in Asia, Africa od America potesse essere importata in Inghilterra, in Irlanda o nelle piantagioni, eccetto che in bastimenti appartenenti a sudditi inglesi, ed il cui equipaggio fosse costituito per la maggior parte da inglesi. Che nessun prodotto d'Europa potesse essere importato in Inghilterra eccetto che in bastimenti inglesi, in bastimenti del luogo di produzione, o del luogo dal quale quei prodotti fossero abitualmente esportati. E che nelle colonie inglesi le merci potessero essere importate soltanto su bastimenti che rispondessero alle precedenti condizioni.
Rosanna Pellegrini
Rosanna Pellegrini
2025-05-27 17:05:22
Numero di risposte: 6
L'Atto di Navigazione stabiliva tra l'altro che il traffico costiero doveva essere esercitato solo da navi inglesi. Che il commercio con le Americhe, l'Asia e l'Africa poteva essere effettuato solo con navi inglesi e con equipaggio composto almeno per metà da marinai inglesi o provenienti dalle colonie. Che le importazioni dal continente europeo dovevano essere effettuate con navi inglesi o del Paese esportatore. Tale atto, di portata non solo commerciale ma anche politica, fu causa di una guerra fra Inghilterra e Olanda, direttamente colpita nei suoi interessi. La guerra ebbe esito negativo per gli Olandesi, che furono costretti ad accettare l'Atto del 1651 e un secondo Atto, ancora più drastico, emanato nel 1660. I due Atti sono stati aboliti nel 1849.
Matilde Martini
Matilde Martini
2025-05-27 16:35:45
Numero di risposte: 3
Con l'atto del 1651, mentre si confermavano le vecchie disposizioni che riservavano alle sole navi inglesi il diritto di esercitare il commercio costiero nel regno e proibivano l'importazione di pesci salati che non fossero pescati con battelli inglesi, si stabiliva che le merci provenienti dall'Asia, dall'Africa e dall'America non potessero essere portate nelle isole britanniche e viceversa che su navi appartenenti a sudditi inglesi, di cui il capitano e almeno la metà dell'equipaggio fossero inglesi o delle colonie inglesi. Le merci provenienti da paesi europei o in essi prodotte potessero essere importate soltanto su navi inglesi o dei paesi di provenienza. Nel 1651 e nel 1660 si approvano i due atti decisivi in tale materia i quali raggruppano e completano in un codice sistematico tutte le disposizioni che erano disperse e quasi nascoste in molte leggi precedenti, e determinano quello che sarà l'indirizzo costante della politica navale inglese nei due secoli successivi. Ma effettivamente quello del 1651 non è che uno, e non l'ultimo, di una serie di provvedimenti analoghi, di cui il primo che si conosca risale al 1381. Fino da allora si era decretato che nessun suddito inglese potesse importare nel regno o esportarne alcuna mercanzia se non su navi inglesi. Il divieto d'impiegare navi straniere era stato rinnovato, evidentemente con poca efficacia, nel 1485, 1488, 1532, 1540.