Cosa sono le tre regole d'oro?
Fortunata Farina
2025-10-06 17:37:08
Numero di risposte
: 15
L’organizzazione di eventi aziendali non può assolutamente essere improvvisata.
Ci vuole una buona dose di studio e una programmazione certosina.
La prima regola d’oro è, dunque, quella di definire l’obiettivo.
La regola numero due, è il clou dell’organizzazione.
Una volta, infatti, che avrai delineato l’obiettivo, bisognerà passare alla fase operativa.
La giusta organizzazione di eventi aziendali prevede infatti:
Definizione del budget a disposizione
Scelta del tema, a seconda dell’obiettivo che si vuole conseguire
Scelta della location
Ingaggio dei relatori e dei fornitori
Definizione e ingaggio del team di organizzazione.
Ultima regola d’oro: Comunica per avere successo
La comunicazione in un’azienda è fondamentale, anzi è proprio uno dei pilasti portanti.
Lo è anche il modo di comunicare un evento aziendale.
Se non adeguatamente sponsorizzato, infatti, l’evento rischia di passare in sordina, vanificando gli sforzi fatti per organizzarlo e mancando gli obiettivi.
Rudy Giordano
2025-10-04 20:52:49
Numero di risposte
: 10
La Regola del Tre afferma che, in generale, ci sono tre "generalisti" che controllano il mercato in ogni settore. Queste aziende sono guidate dal volume, godono di vantaggi legati alle economie di scala e detengono una quota di mercato elevata. Se un'azienda non è un generalista, dovrebbe posizionarsi come "specialista". Gli specialisti sono guidati dal margine, si concentrano su alcuni segmenti di mercato e sono difficili da imitare dai generalisti. Le aziende dovrebbero evitare di trovarsi in una posizione intermedia tra specialisti e generalisti, una situazione definita come "la fossa".
Danilo Gentile
2025-09-27 00:20:23
Numero di risposte
: 10
Le tre regole d'oro sono
essere obiettivi,
mettersi nei panni dell'altro
e non dimenticare le buone maniere.
In particolare, essere obiettivi significa esaltare gli aspetti positivi, sottolineare ciò che funziona e identificare quali possono i margini di miglioramento.
Mettisi nei panni dell'altro significa sempre pensare a come reagireste se qualcuno si rivolgesse a voi in un modo aggressivo o demolendo interamente tutto il vostro duro lavoro.
Non dimenticare le buone maniere significa che essere maleducati o aggressivi non vi darà autorevolezza né renderà il feedback più efficace.
Essere gentili e ben educati non si rischia di sbagliare.
Selezionare termini che non offendano e utilizzare toni accoglienti rendendosi disponibili al confronto specificando che si sta esponendo una propria specifica sensazione ed esperienza, rende sicuramente più fluido e incisivo il feedback.
Radio Rossetti
2025-09-20 13:33:13
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: 7
Ecco le Tre Regole d’Oro per la Lettura della Comunicazione Non Verbale:
Regola 1. Determina gli elementi non verbali di base e leggi tutto.
Per questa regola, dobbiamo osservare il modo solito della persona di tenere le mani, qual è la posizione abituale dei piedi, del corpo e delle espressioni facciali.
Regola 2. Tieni a mente il contesto.
Quando si cerca di interpretare la comunicazione non verbale in situazioni di vita reale, l’interpretazione corretta va sempre cercata all’interno del contesto in cui l’interazione avviene.
Regola 3. Tieni conto delle differenze culturali
Un gesto che significa qualcosa in una cultura può avere un significato diverso in un altro.
Luce Colombo
2025-09-09 03:46:13
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: 9
Tre sono a mio parere gli aspetti da considerare: obiettivi chiari disciplina focalizzazione.
1. OBIETTIVI CHIARI
2. DISCIPLINA
3. FOCALIZZAZIONE
Giuseppe Fabbri
2025-08-30 23:13:18
Numero di risposte
: 9
La prima regola d’oro per affrontare un capriccio è riconoscere il capriccio tra mille altre richieste di attenzione per i più disparati motivi. Il vero capriccio va ignorato. Non dire bugie. “La mamma non ha i soldini”, “siamo di fretta”, “ne ho già uno a casa, te lo do dopo”, sono scuse comode e veloci ma da usare con prudenza, solo nei casi emergenza! I bambini sono piccoli ma ricordano bene e soprattutto apprendono: se mentiamo loro, impareranno la lezione, la prossima volta non ci crederanno e soprattutto capiranno che anche la mamma dice le bugie.
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