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Dove vengono esposti i reperti archeologici?

Massimo Amato
Massimo Amato
2025-09-15 08:15:36
Numero di risposte : 11
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I reperti archeologici sono in esposizione. Nota fin dagli inizi dell’800 per aver restituito un significativo insieme di reperti compresi tra la preistoria e l’epoca romana In esposizione importanti reperti archeologici, ritrovati nella zona di Avio, appartenenti all’epoca romana e la spada dell'età del Bronzo rinvenuta sul Monte Baldo. Un viaggio nella preistoria tra archeologia e natura alla scoperta del patrimonio mondiale UNESCO conservato dalla torbiera di Fiavé
Eleonora Costa
Eleonora Costa
2025-09-06 01:45:40
Numero di risposte : 8
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Nella migliore delle ipotesi, se il nipote di Mario avesse consegnato il manufatto alle autorità competenti, esso sarebbe potuto entrare in una collezione archeologica, contribuendo alla ricerca e alla conservazione del patrimonio. I reperti vengono conservati nei depositi e inventariati con tutte le informazioni: nome del consegnatario, data e luogo di ritrovamento, descrizione del manufatto, e così via. Il fatto che un reperto non venga esposto non implica una mancanza di considerazione. I musei devono compiere delle scelte su cosa esporre, poiché non è possibile mostrare tutto il patrimonio di cui dispongono. Ciò che viene conservato nei depositi non è dimenticato né perduto ma costituisce una risorsa informativa essenziale per gli studi che verranno condotti dalle generazioni future. I reperti archeologici sono esposti nei musei dopo essere stati conservati nei depositi e inventariati.
Emanuele Pellegrino
Emanuele Pellegrino
2025-09-01 07:04:16
Numero di risposte : 9
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Annesso allo SBF si trova il Museo, fondato nel 1902, dove vengono esposti i reperti più significativi degli scavi archeologici dello Studium. Strutturato in funzione didattica per gli studenti e i pellegrini, comprende sale che illustrano rispettivamente gli scavi di Nazaret, di Cafarnao e del “Dominus Flevit”, delle fortezze dell’Herodion e di Macheronte e dei monasteri del Deserto di Giuda. Il Museo è aperto al pubblico, soprattutto ai pellegrini. Nostra intenzione è quella di caratterizzare la raccolta come il Museo delle origini cristiane a Gerusalemme, al servizio degli studiosi e dei pellegrini. Sezione archeologica Tutti i giorni, 9 – 17 (18 in estate) Lingue disponibili: italiano, inglese, arabo ed ebraico
Gavino Pagano
Gavino Pagano
2025-08-22 10:27:18
Numero di risposte : 12
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Diverse centinaia di migliaia di oggetti archeologici sono conservate nei depositi dei musei e dei servizi archeologici, i più significativi sono esposti nelle esposizioni. La sede amministrativa dei Servizi archeologici e dei monumenti varia da cantone a cantone. Numerose organizzazioni e associazioni, tra cui Archeologia Svizzera, sono impegnate nella tutela, nella conservazione e nella divulgazione del patrimonio archeologico. Le antichità senza padrone e di pregio scientifico sono proprietà del Cantone nel cui territorio sono state scoperte. Gli inventari proteggono gli oggetti d’importanza nazionale. Ulteriori informazioni sono disponibili sulle pagine internet dei Servizi archeologici.
Fortunata Giuliani
Fortunata Giuliani
2025-08-22 07:39:36
Numero di risposte : 9
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Si trova al Museo Vulcanologico di Punta Spadillo un primo importante allestimento proveniente dal sito preistorico di Mursia. Tutti con un unico obiettivo, quello di permettere la fruizione al pubblico degli importanti ritrovamenti archeologici del territorio. In particolare al Museo di Punta Spadillo si trova uno spazio espositivo dedicato interamente al villaggio dell’età del bronzo di Mursia. L’iniziativa è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione del responsabile della missione archeologica presente sull’isola, Prof.re Maurizio Cattani dell' Università di Bologna e dell'Archeologa Valeria Silvia che, con la loro attività e competenza hanno contribuito ad offrire, attraverso l’esposizione, la possibilità di mostrare al pubblico, in una sede temporanea, testimonianza dei reperti più rappresentativi provenienti dagli scavi. Si inizia con l'allestimento dedicato ai reperti litici fondamentali nella vita quotidiana degli abitanti del villaggio, per poi passare alle ceramiche realizzate con l’argilla locale proveniente dalle Favare e terminare nell’ultima vetrina con il corredo funerario del Sese Di Fresco I scoperto nel 1995 che viene esposto al pubblico oggi per la prima volta.