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Chi paga gli scavi archeologici?

Gabriele Neri
Gabriele Neri
2025-08-22 07:43:54
Numero di risposte : 6
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Tali operazioni, solitamente in concertazione con l’impresa edile devono essere soggetti a valutazioni in merito all’ eventuale contenimento dei costi, soprattutto non a scapito del proprietario dell’immobile, ma anche alla tutela del patrimonio. Aspetto importantissimo è la valutazione anche dei tempi d’intervento ed al loro contenimento. La Soprintekenza dovrà inviare un “archeologo di cantiere” che avrà il compito di studiare e prelevare il reperto archeologico.
Prisca Marini
Prisca Marini
2025-08-22 03:51:37
Numero di risposte : 10
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Lo Stato svolge l’attività di scavo archeologico mediante le soprintendenze competenti per territorio. Può anche essere affidata in concessione, annuale o pluriennale, a soggetti pubblici e privati, sempre e comunque sotto la stretta sorveglianza del Ministero sulle attività svolte. Altri interventi, prevalentemente finanziati dalla Regione, sono concordati con gli Enti territoriali e soggetti al controllo della Soprintendenza. Al soggetto proprietario del terreno o dell’immobile in cui si effettuano ricerche archeologiche viene corrisposto un indennizzo in denaro o, a richiesta dell’interessato, mediante il rilascio delle cose ritrovate, quando non interessino le raccolte dello Stato. La Soprintendenza esercita funzioni di controllo dell’attività affidata in concessione. Agli interventi programmati, che riguardano di solito aree di particolare rilevanza, si aggiungono i cosiddetti interventi di urgenza, legati a rinvenimenti fortuiti o a danneggiamenti, e le indagini archeologiche preventive alla realizzazione di opere pubbliche.