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Cosa sta succedendo al mare Adriatico?

Silvana Valentini
Silvana Valentini
2025-05-22 10:32:40
Numero di risposte: 4
Il Mediterraneo bollono. Dottor Coppini, ma che cosa vede in questo momento nei mari? In generale, stiamo osservando un aumento di intensità di frequenza delle ondate di calore, anomalie persistenti nella temperatura dell’acqua. Le conseguenze a lungo termine ci portano alle specie aliene invasive come il granchio blu. Il male delle specie non autoctone è che non hanno rivali. Tra 29 e 30 gradi, ma sotto costa sicuramente si arriva anche a temperature più alte. Ogni decennio si registra un aumento di 0,3-0,4 gradi, vuol dire che in 30 anni l’aumento sarà superiore a 1,5 gradi. Che cosa significa questo? Sicuramente è molto preoccupante perché gli ecosistemi costieri ne soffrono. Mi riferisco a ecosistemi fragili come quelli lagunari, penso alle valli di Comacchio o a Goro che risentono negativamente dell’aumento di temperatura. L’acqua si rimescola meno facilmente e questo può avere un impatto negativo sull’ossigenazione delle nostre coste. Un altro problema è legato soprattutto all’aumento del livello del mare, alla diminuzione della portata dei fiumi e all’ingressione del cuneo salino. Se l’acqua del mare risale troppo il corso del fiume, anche questo provoca sofferenza agli ecosistemi costieri fluviali e causa problemi anche all’agricoltura, perché si arriva alle falde acquifere. Quindi l’agricoltura che usa le acque fluviali ne può risentire. E ne risente sicuramente la maricoltura. Coppini cita il caso di Taranto, “dalla settimana scorsa sono state registrate morie di cozze. I miticoltori sono tantissimi anche in Emilia Romagna. Quindi i danni economici che subiscono sono enormi”.
Bibiana Caputo
Bibiana Caputo
2025-05-22 09:33:12
Numero di risposte: 5
Nelle ultime settimane moltissimi bagnanti e turisti hanno notato la grande quantità di mucillagini di mare presente nelle coste dell'Adriatico centrale e settentrionale, in particolare nel Golfo di Trieste ma anche nelle Marche e in Emilia-Romagna. Questa “esplosione” di mucillagini è dovuta alla proliferazione di microalghe che producono polisaccaridi e proteine grazie ai quali si formano aggregati mucillaginosi. Le mucillagini comunque tendenzialmente non costituiscono un pericolo per la salute. Contrariamente a quello che si può pensare, infatti, il fenomeno delle mucillagini è completamente naturale e non ha a che fare direttamente con l'inquinamento del mare. Si tratta sostanzialmente di un aggregato gelatinoso e talvolta schiumoso formato da proteine e polisaccaridi prodotti da microrganismi fotosintetici o macroalghe, che può contenere resti di microorganismi, sostanze organiche e detriti vari. Un afflusso di acque dolci riduce temporaneamente la salinità del mare e, insieme alle alte temperature, mette le microalghe Gonyaulax fragilis e altri microorganismi nella condizione di proliferare. In generale, l'Adriatico è molto suscettibile al fenomeno delle mucillagini perché è particolarmente chiuso, poco esteso e poco profondo. Anche se in questi giorni si sente dire spesso che le mucillagini «sono tornate» nell'Adriatico, la verità è che prima non erano scomparse: semplicemente il fenomeno procede a ondate di intensità a seconda delle condizioni climatiche e ambientali. Il fenomeno è noto e documentato nell'Adriatico almeno dal 1729, ma è diventato particolarmente frequente dagli anni '80, con “esplosioni” quasi ogni anno. Non aiuta in questo senso il riscaldamento globale, che aumenta le temperature superficiali dei mari e del Mediterraneo in particolare.
Alessandra Basile
Alessandra Basile
2025-05-22 06:06:58
Numero di risposte: 10
L’innalzamento delle temperature dovute al cambiamento climatico, con picchi che superano i 30 gradi, stanno trasformando l’Adriatico in un mare tropicale. E anche se questo fatto, potrebbe forse risultare piacevole per i bagnanti, purtroppo, non lo è per nulla per l’ecosistema di queste acque che non è affatto quello tropicale e che quindi subisce grande stress e gravi danni. Il mare Adriatico è troppo caldo. Le conseguenze di tutto questo sono il proliferare di specie aliene, come il granchio blu, per esempio, animali che sono sempre arrivati nelle nostre acque, ma che anni fa non si riproducevano perché erano troppo fredde, mentre adesso trovano un habitat perfetto. Nel frattempo, al contrario, si assiste alla moria di tante tipologie di pesci autoctoni e all’acquacoltura che diventa sempre più difficile. Le temperature troppo elevate stanno portando, però, anche qualcos’altro sulle rive dell’Adriatico: alghe e mucillagine, una sostanza densa e viscida, formata da varie micro alghe, che si accumula sui fondali o in superficie. Secondo i pescatori, infatti, l’invasione provoca gravi problemi al motore delle barche e blocca le reti da pesca. A farne le spese, sono soprattutto i molluschi: infatti, mentre la maggior parte dei tipi di pesce riesce a sfuggire a questo mix di alghe, esso riesce invece a soffocare cozze e vongole, minacciati anche dai granchi blu. Secondo Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica Italiana, dal punto di vista delle temperature questo è stato in assoluto l’anno peggiore per i mari mai registrato, tanto che il consorzio Copernicus che realizza la scala di riferimento delle temperature, ha classificato la situazione come «estrema». Nessun ciclo naturale inevitabile ne è responsabile, dice, solo gli umani ce l’hanno al 100 per cento. Una inversione di tendenza, conclude, è impossibile: ciò che è possibile è, soltanto, una riduzione del peggioramento per evitare che la temperatura salga ulteriormente, diventando ingestibile dalle generazioni future.
Mattia Romano
Mattia Romano
2025-05-22 05:25:57
Numero di risposte: 5
L’affiorare abbondante della mucillagine ha colorato di bianco il mare Adriatico. E da qualche giorno le immagini di questo fenomeno stanno facendo il giro del mondo, rubando il palco al granchio blu nel rendere celebre le coste romagnole e venete. La sua formazione è un processo totalmente naturale e i suoi sgradevoli e pallidi filamenti ci sono da sempre nelle acque salate. Non solo in quelle dell’Adriatico. Questo mare, però, impone al fenomeno delle condizioni di contorno che ne fanno esplodere il potenziale impatto sull’ecosistema. C’è un fattore morfologico di ridotta profondità che favorisce più che altrove l’affiorare degli scarti delle alghe a cui si deve la mucillagine. Ecco perché nell’Adriatico si vede dallo spazio e negli altri mari resta invisibile. Anche la bassa salinità tipica dell’acqua di questa zona aiuta il proliferare di fitoplancton e mucillagine, e in questo caso non è un fattore solo “fisiologico”. Le intense e sempre più frequenti piogge registrate nel Nord Italia, causa crisi climatica, contribuiscono fortemente a diluire e addolcire le acque che bagnano le coste marine vicino al Delta del Po. Qui, a potenziare la crescita di mucillagine, ci si mettono anche i fertilizzanti usati nei campi della Pianura padana e portati verso il mare dal fiume Po. In questo caso si parla di “eutrofizzazione”, per indicare la sovrabbondanza di alcune sostanze nutrienti, in particolare l'azoto e il fosforo. E oltre all’agricoltura, nell’Adriatico a causarla è anche l’allevamento. Gli stessi elementi sono infatti abbondantemente presenti anche nelle deiezioni degli animali.