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Quali sono i fiumi tombati in Italia?

Cristyn Bruno
Cristyn Bruno
2025-09-19 17:30:20
Numero di risposte : 11
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Il Segretario Generale del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale Vera Corbelli, dopo i saluti e i ringraziamenti per la programmazione del convegno in parola e dell’utile e necessario confronto su una tematica di grande interesse nell’ambito della gestione del rischio idrogeologico, ha richiamato quanto espresso dai Colleghi Segretari e dall’esigenza rappresentata in merito al censimento e valutazione dei tratti tombati da parte degli Enti Territoriali. In relazione a quest’ultimo ha mostrato come nell’aggiornamento del PGRA sono state realizzate oltre alle valutazioni idrologiche e idrauliche anche tutte le interferenze del reticolo idrografico con le principali infrastrutture stradali e ferroviarie, i centri abitati, le aree industriali e commerciali, le aree di interesse storico-culturale e paesaggistico-ambientale; analisi e valutazioni corredate da verifiche puntuali su attraversamenti, sottopassi e, appunto, tratti tombati, con l’obiettivo, di pianificare, programmare e progettare i più idonei interventi strutturali e non, atti a ripristinare la migliore officiosità idraulica dei corsi d’acqua e soglie minime di sicurezza sostenibili ed accettabili. Nella configurazione rappresentata il Segretario Generale ha evidenziato, altresì, le problematiche idrauliche che caratterizzano il Distretto; sottolineando che si tratta di sovente di fenomeni complessi acqua-sedimenti, connessi alla geolitologia, morfologia, idraulica e geotecnica che contraddistinguono l’area distrettuale.
Ippolito Milani
Ippolito Milani
2025-09-11 04:47:40
Numero di risposte : 9
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Sotto la città di Napoli scorre il Simeto, a Palermo il Kemonia e il Papireto, a Bologna il Reno. Tutti sono delle potenziali bombe ad orologeria. Era il 7 ottobre del 1970 quando fortissime precipitazioni colpirono Genova portando all’esondazione dei torrenti Bisagno, Fereggiano e Leira e la piena dello Sturla, Polcevera, Chiaravagna e Cantarena. La città fu poi colpita da eventi similari nel novembre 2011 e ottobre 2014.
Quirino Milani
Quirino Milani
2025-08-30 02:46:34
Numero di risposte : 5
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Il caso di Livorno non è l’unico. Il 4 novembre del 2011 – e poi ancora nel 2014 – i torrenti Fereggiano e Bisagno invadono Genova con le proprie acque. Il Fereggiano è un torrente che fu cementificato e ristretto negli anni 60. Storia simile al Bisagno: coperto tra il 1928 e il 1931, attualmente passa sotto molte vie della città. Un altro esempio è quello del Silligheddu, a Olbia. Uno studio di Legambiente del 2011 - "L'Italia delle alluvioni" - cita, oltre a Genova, anche i casi di Roma, Milano e Messina, tutte città interessate da violenti nubifragi e conseguenti alluvioni causate dalle tombature dei fiumi nel loro sottosuolo.
Cristina Pellegrini
Cristina Pellegrini
2025-08-30 02:43:51
Numero di risposte : 7
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Il 20% delle acque di superficie è sottoposto a pressione per tombature o barriere. Anche i fiumi italiani hanno subito nell'ultimo secolo profonde trasformazioni morfologiche e delle portate di alveo. Il censimento attraverso un inventario nazionale delle barriere è fondamentale.
Yago Damico
Yago Damico
2025-08-29 22:13:47
Numero di risposte : 6
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I corsi d’acqua tombati o cementificati sono l’Olona, il Seveso e il Lambro. Il Bacchiglione e il Retrone a Vicenza sono cementificati o chiusi da ponti. Il Bisagno e il torrente Fereggiano sono tombati. Il torrente Sturla è cementificato. Il Taro e il Torrente Parma sono chiusi, il Ravone, l’Aposa e il Canale Reno a Bologna sono tombati. Il Marecchia, a Rimini, è chiuso. La regione con la maggior concentrazione di situazioni a rischio è la Toscana, con il Carrione a Carrara, il Bocchetta e il Ricortola a Massa, il Serchio a Lucca, il Rio Ardenza e il Rio Maggiore a Lucca. La mappa segnala anche dei torrenti tombati a Firenze. Il Misa a Senigallia è chiuso e il Giano a Fabriano è tombato. Il Rio Tollore a Ischia, il Simeto a Napoli e i torrenti Mercatello e Grancano a Salerno sono tombati. Il Sarno è cementificato o chiuso. L’Esaro a Crotone, il Beltrame a Soverato, il Valanidi e il Fiumara Annunziata a Reggio Calabria sono da tenere sotto controllo. A Messina, a Barcellona Pozzo di Grotto e anche a Palermo, ci sono situazioni a rischio per vari torrenti tombati, e sono chiusi il Kemonia e il Papireto. Il Rio Nou è tombato a Cagliai, e a Olbia sono da tenere sotto controllo il Rio Siligheddu e il Gadduresu.