Come si dice quando la nave arriva al porto?
Lina Ferri
2025-09-11 20:01:41
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: 7
L'ormeggio in banchina, tipicamente con legatura a bitte e anelli, è propriamente detto attracco ed in genere si effettua unitamente ad operazioni di sbarco/imbarco che condizionano le modalità di immobilizzazione del natante.
Tuttavia, il termine attracco è diffuso per la marineria commerciale mentre per il diporto, in cui si usa anche fissare la nave a gavitelli o corpi morti, si parla comunemente di ormeggio.
L'ormeggio ad una banchina può essere di fianco, di poppa o di prua.
Angelina Bianco
2025-08-31 03:30:47
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: 6
Porto o rada
Può capitare che anche se si è deciso di cercare un posto in porto di non trovarlo e dovere essere preparati all’eventualità di ormeggiare in rada o alla ruota di fronte al porto.
Un’opzione che in realtà è una delle più affascinanti della vita a bordo che permette di godersi appieno la bellezza di un tramonto, i momenti di relax dalla navigazione, la brezza notturna estiva, la quiete della notte lontano dal fracasso delle banchine.
Ma come ci si prepara ad una sosta in rada?
1) Occorre prima di tutto scegliere un luogo riparato dai venti principali e con fondali liberi da scogli, secche ed eventuali ostacoli.
Lo studio scrupoloso delle carte nautiche è imperativo, così come conoscere le ordinanze delle autorità locali, leggendo i portolani ed eventualmente contattando via radio la stessa Guardia Costiera.
Da considerare per individuare la zona d’ancoraggio sono anche:
2) la presenza di eventuali altre imbarcazioni,
3) il traffico marittimo
4) o gli improvvisi cambi di direzione del vento.
Fatte salve queste precauzioni, si procede con l’ormeggio.
Se l’area di sicurezza per la sosta in rada è sufficiente, il fondale è buon tenitore e non c’è molto vento o risacca, non ci saranno grandi difficoltà.
Dopo avere stabilito in base all’ancora e alla quantità di catena a disposizione, il calumo ideale (mai inferiore a 5 volte la profondità del fondale), lo skipper porta lentamente la barca prua al vento nel punto stabilito.
Alcune valutazioni da fare per ormeggiare in rada
Se ci sono altre barche ormeggiate nella rada?
Non date fondo troppo vicino ad altre barche e calcolate il diametro di ruota (o brandeggio) che spesso è causa di spiacevoli sorprese nel caso il vento cambi di direzione e intensità.
Come si capisce se l’ancora sta tenendo?
Un colpo in retro al motore farà subito capire se l’ancora sta facendo il suo dovere o meno.
Una persona a prua starà con un piede sulla catena e comunicherà agli altri se la catena tesa “suona” e vibra: in questo caso l’ancora sta arando sul fondo.
Utile, al termine della manovra, impostare il gps e l’ecoscandaglio con un allarme sonoro che avverta lo skipper di uno spostamento anche minimo (fino ad un metro).
Altro sistema è quello di fare un classico allineamento barca – terraferma.
Cosa fare in caso di vento forte?
In caso di vento forte è bene appennellare due ancore, cioè una dopo l’altra sulla stessa linea d’ormeggio, così da poter restare sicuri fino al termine della sventolata.
Quando è possibile – in Italia non è consentito – è buona abitudine mettere delle cime a terra che danno più sicurezza e permettono una facile e veloce manovra di uscita.
Attenzione però a come sono ormeggiati gli altri visto che con le cime a terra si smette di girare alla ruota.
E se nella rada sono predisposti dei gavitelli?
Fatevi un bagno e controllate lo stato della cima che lega il corpo morto alla boetta di ormeggio; legate la cima di prua alla gassa sotto di essa.
A questo punto si prendono dei riferimenti a terra per verificare la posizione della barca controllando lo stato del vento e del mare ed eventualmente attivando segnali di allarmi acustici collegati al gps o all’ecoscandaglio (mai fidarsi solo di questi però e mantenersi vigili).
Durante la notte il comandante accende la luce di fonda e, se le condizioni meteorologiche lo impongono, stabilisce dei turni di guardia raccomandando di essere svegliato in caso di necessità.
Fabio Conti
2025-08-22 16:17:14
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La nave scuola Amerigo Vespucci
Dalla A alla G
E, dopo aver ammirato un veliero così bello nella Sezione Speciale del sito, non poteva certo mancare un piccolo vocabolario dei termini usati in campo nautico o, in particolare, sulla nave scuola Amerigo Vespucci.