Come si può pescare dalla barca?

Tra le tante tecniche di pesca che si possono svolgere dalla barca, ce ne sono alcune semplici e poco impegnative che possono essere praticate anche con la famiglia a bordo. Ci servono poche cose, come una piccola canna da spinning leggera o una da barca generica, le cui uniche caratteristiche dovranno essere una lunghezza di almeno tre metri e una gran flessibilità, con mulinello adeguato, tipo un 3000 caricato con dello 0,22. Andrà bene ancorarsi su un fondale medio, tra i 15 ed i 30 metri, dove peraltro le manovre saranno semplici e poco impegnative, con un’ancora adatta. L’ideale è individuare un punto a ridosso della costa dove il fondale degradi velocemente, perché in questi punti convergeranno tanto i pesci classici del sottoscosta che i pelagici in caccia. Caleremo in prima battuta la pastura in sacchetto, preventivamente modificata. Il richiamo visivo e uditivo che se ne ricava attira i pesci che lo individuano come quello prodotto dalla frenesia di una mangianza. Prepareremo le 2 canne, montando sulla madre un terminalino dello 0.18 unito con una girellina del 12, lunghi un paio di metri ciascuno. Lasceremo pescare le due canne ad archetto aperto, una in corrente e l’altra sul fondo. Dovremo fare in modo di non far arrivare la lenza piombata proprio sul fondo, ma far si che lo sfiori sospesa nella corrente. Le esche più fresche possibile, ovviamente, una manciata di alici. La dimensione dell’esca sarà importante, quindi facciamo attenzione a che pesci ci siano. Se i pesci collaborano, in poco tempo è possibile assicurarsi un carniere di tutto rispetto.

Iniziamo! Una delle tecniche di pesca dalla barca in mare più popolari è la traina, che consiste nel trainare esche vive o artificiali per cercare di catturare prede più grandi. Nella pesca a traina, molteplici sono le sfaccettature: – traina col vivo, è rivolta a una moltitudione di predatori e può essere praticata a diverse batimetriche e con diverse tipologie di pesce esche come il la seppia, il calamaro, sugherello, l’aguglia, il cefalo, l’alaccia, lo sgombro o per le grandi ricciole persino la lampuga e il barracuda. Questo per me è un ottimo modo per pescare dalla barca. Inoltre c'è anche la pesca a traina con gli artificiali, è rivolta a molteplici predatori sia del sotto costa che d’altura. Sotto costa può essere praticata per la pesca delle occhiate, spigole, pesci serra etc.. Un altro metodo per pescare dalla barca è il bolentino che viene eseguito in verticale dalla barca, calando le lenze in profondità. Il drifting è un’altra tecnica intrigante che coinvolge la pasturazione a lungo raggio e si pratica a mezz’acqua. Con il drifting si intende generalmente la pesca al tonno rosso, ma in realtà può essere praticato con attrezzature ed esche differenti in diverse batimetriche rivolgendoci a diversi predatori. Il Vertical jigging offre un’esperienza unica di pesca, utilizzando artificiali speciali per catturare una vasta gamma di pesci, dai pelagici ai predatori di fondo. Inoltre, per pescare i calamari dalla barca, si utilizzeranno diverse tecniche come la traina al calamaro con affondatore, il tataki o picchetto e la traina con il piombo guardiano. La pesca alla seppia è una delle più emozionanti e viene generalmente svolta sotto costa a scarroccio con l’ausilio di esche artificiali chiamate totanare. La pesca del polpo viene praticata sulle stesse batimetriche dei calamari in fondali sabbiosi e a scarroccio. Indipendentemente dalla tecnica che sceglierai, la pesca dalla barca offre un’esperienza avvincente e gratificante. Che tu stia cercando un’emozionante avventura in mare aperto o semplicemente una giornata tranquilla sulla barca, queste tecniche ti permetteranno di goderti al massimo la tua passione per la pesca.