Quali sono i segnali che indicano che il mare è inquinato?
Paola D'amico
2025-10-12 00:03:17
Numero di risposte
: 8
basta osservare che tipo di alghe o piante sono presenti sul bagnasciuga o sul fondo marino
E poi, certe spiagge "brutte" sono davvero sporche?
E' arrivata l'estate, voglia di spiaggia e di bagni al mare
Paolo Galli, ecologo dell'Università di Milano-Bicocca e Direttore del MaHRE Center Bicocca delle Maldive, ci spiega come distinguere facilmente l'acqua del mare pulita da quella inquinata
Maddalena Bianco
2025-10-03 19:17:29
Numero di risposte
: 7
Su 260 punti campionati lungo tutto il litorale italiano, sono 105 – pari al 40% – i campioni di acqua analizzata risultati inquinati con cariche batteriche al di sopra dei limiti di legge.
Sono stati considerati, come «inquinati» i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e «fortemente inquinati» quelli che superano di più del doppio tali valori.
Ebbene, dei 105 campioni di acqua risultati con cariche batteriche elevate, ben 86 (ovvero l’82%) risultano «fortemente inquinati».
Basta consultare la tabella per rendersi conto che la situazione sia a tratti disperata nel Lazio, in Calabria, Sicilia e Campania.
In quest’ultima regione sono i rifiuti a regnare sulle coste.
Su 30 punti monitorati, in 28 è stata trovata monnezza di ogni genere.
A farla da padrona è la plastica, presente nel 100% dei casi; segue il vetro, ma anche carta e rifiuti vari.
In alcuni casi si tratta davvero di discariche a cielo: pneumatici, rifiuti ingombranti e addirittura cartucce di fucile.
C’è da stupirsi?
Probabilmente no, se si considera che nel suo viaggio Legambiente ha raccolto di tutto: assorbenti, blister, salviette ma, soprattutto, cotton fioc (in 46 spiagge monitorate ne sono stati trovati quasi 7mila).
Spostiamoci ora nel Lazio.
Qui, denuncia l’associazione, «non c’è alcun segno di miglioramento, anzi le cose peggiorano di anno in anno».
A guidare la poco lusinghiera classifica ci sono la foce del Fosso Grande ad Ardea e la foce del fiume Marta a Tarquinia che per l’ottavo anno consecutivo risultano «fortemente inquinati».
A seguire (settimo anno consecutivo) la foce del rio Santacroce di Gianola (a Formia), la Foce fiume Tevere a Ostia (sesto anno).
E Roma e provincia?
Allarme rossissimo: «quasi ogni fiume o rivolo scarica materiali fecali».
Senza dimenticare il pericolo di un allevamento di «cozze nucleari» a Minturno a causa di un progetto, già presentato alla Regione, che potrebbe avere, a detta di Legambiente, effetti devastanti sulla biodiversità e sulla stessa salute umana.
In Calabria va meglio?
Niente affatto: soltanto in sette punti rispetto ai 24 monitorati, i tecnici di Legambiente non hanno trovato rifiuti.
Hanno invece riscontrato un po’ dappertutto un mare pesantemente inquinato tanto che, paradossalmente, i calabresi sono “costretti” a ringraziare il lungo periodo di siccità che ha ridotto l’apporto idrico, e di conseguenza l’immissione a mare, di molti degli storici punti critici presenti lungo le coste.
Non che il Centro e il Nord siano immuni da rifiuti e mare inquinato.
In Liguria anche mete turistiche come Pietra Ligure risultano inquinate, mentre in Toscana i tecnici hanno raccolto una mole a dir poco spaventosa di grumi di materiale schiumoso lungo le spiagge: 350 kg.
Rosanna Martino
2025-09-26 02:34:34
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: 4
La cattiva qualità delle acque marine mette a rischio non solo l’ecosistema ma anche l’industria turistica e la salute pubblica.
Sono la prova che la tutela ambientale richiede azioni immediate.
Le spiagge interessate sono state chiuse in attesa di interventi mirati a ripristinare la qualità delle acque.
Un recente monitoraggio delle acque costiere italiane ha portato diverse regioni ad imporre divieti di balneazione a causa dell’inquinamento.
I criteri di non balneabilità sono legati alla presenza di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli.
L’incremento delle piogge e l’inadeguatezza delle infrastrutture di scarico sembrano contribuire alla dispersione degli agenti inquinanti nelle acque marine.
L’avanzare della crisi climatica innalza l’acqua a temperature record portando alla moria di quintali di pesce con conseguenti danni economici, ambientali, sanitari e di immagine per il territorio.
Anche a Genova la situazione è critica: quattro spiagge sono state chiuse per la presenza di batteri nocivi che possono causare infezioni cutanee oppure problemi gastrointestinali.
In Campania le analisi condotte dall’ARPAC hanno evidenziato valori fuori dalla norma per enterococchi intestinali e Escherichia coli all’interno delle acque di Capaccio ed Eboli.
Nella città di Messina il sindaco ha emesso un’ordinanza che vieta la balneazione in alcuni tratti della costa per i livelli preoccupanti degli inquinanti chimici e biologici rilevati.
Ione Marchetti
2025-09-20 05:49:35
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: 8
Le alghe possono aiutarci a capire se il mare in cui stiamo facendo il bagno è pulito o sporco: uno strato spesso, viscido e verdastro indica che probabilmente il mare in quel punto è inquinato.
Nayade Rinaldi
2025-09-10 16:23:37
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: 12
Alcuni segnali evidenti che indicano che il mare è inquinato sono: Alghe eccessive.
Le alghe fatta parte dell’ecosistema marino, contribuiscono a produrre ossigeno e il sono fonte di cibo per numerose specie, ma quando sono presenti in quantità eccessive, potrebbe voler dire che il mare è inquinato.
Questo fenomeno, noto come eutrofizzazione, si verifica quando finiscono in mare scorie o fertilizzanti artificiali.
Ne deriva un’alterazione dell’equilibrio marino.
Acqua torbida, superficie lattiginosa, schiuma e fondali ricoperti di una patina scura.
Questi segnali sono indice di un’alga tossica, la Ostreopsis Ovata, di origine tropicale ma ritrovata ultimamente anche nel Mediterraneo.
È un piccolo organismo che può causare problemi alla pelle e alle vie aeree se inaliamo le sue microparticelle.
Schiume e chiazze oleose.
La presenza di schiuma densa o macchie iridescenti sulla superficie dell’acqua può indicare il rilascio di idrocarburi, sostanze chimiche o scarichi industriali.
La schiuma gialla, oltre a non essere un bel vedere, può provocare irritazione alla pelle e agli occhi.
Scogli privi di mitili.
Questo è un segno dell’acidificazione delle acque a causa dell’anidride carbonica.
Questa, quando si discioglie nel mare, si trasforma in acido carbonico causando l’acidità dei mari.
I mitili e altre specie non riescono per tale motivo ad aderire agli scogli, depositandosi sui fondali.
Rifiuti galleggianti tra cui plastica e sacchetti.
Chiazze di colore bruno.
Secondo alcuni sono causate dall’azione naturale del fitoplancton, come alghe e batteri, a causa delle elevate temperature estive; secondo altri sono causate da un sistema fognario mal funzionante.
Spesso viene infatti imposto il divieto di balneazione.
Alcuni indicatori biologici di inquinamento del mare sono:
Pesci morti o in difficoltà: Alta concentrazione di pesci galleggianti o in evidente sofferenza può essere segnale di carenza di ossigeno dovuta a sostanze tossiche.
Presenza ridotta di fauna e flora: Drastica diminuzione di organismi marini in una zona abitualmente ricca di vita potrebbe indicare un problema di inquinamento prolungato.
Odori sgradevoli: Zolfo, benzina o altri odori chimici possono indicare sversamenti di sostanze inquinanti.
Alfredo Ruggiero
2025-08-31 05:03:16
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: 7
In presenza di fenomeni che possono alterare la qualità dell'acqua quali fioriture algali, torbidità, alterazioni della temperatura, presenza di scarichi o sversamenti anomali devono essere effettuati ulteriori accertamenti.
Per avere la certezza di fare poter fare il bagno in acque pulite e non inquinate bisogna fare attenzione ai cartelli e alla segnaletica, che vengono posizionati nelle vicinanze dello specchio d’acqua, consultare i siti internet del Comune, della Regione, dell’ATS locale o del Ministero della salute.
Detto questo, è bene usare sempre il buon senso: se l’acqua del lago ha un colore atipico, hai notato degli scarichi oleosi o schiumosi o emana un odore strano non entrare e possibilmente avvisa le autorità locali.
In alternativa, si consiglia di scegliere i laghi premiati con le bandiere blu, che indicano proprio le spiagge di mari e laghi più pulite.
Molti pericoli non sono infatti identificabili a occhio nudo e spesso sono i più rischiosi.
Italo Gallo
2025-08-31 03:45:32
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: 9
Se dovessimo entrare in contatto con l’acqua inquinata, la salute, soprattutto quella dei bambini, correrebbe dei rischi da non sottovalutare.
Le malattie a cui possiamo andare incontro se ci tuffiamo nel mare infetto sono gastroenterite e/o infezioni cutanee.
Lo stafilococco presente nell’acqua del mare e in parte anche sulla sabbia è la causa.
L’acqua infetta presenta il rischio di contrarre la gastroenterite.
Il rischio maggiore per la pelle è quello della comparsa di irritazioni e infezioni cutanee causate proprio dal contatto con il batterio presente nelle acque e nella sabbia.
Gli anziani, i bambini e tutti coloro che hanno una alterazione della barriera cutanea sono i soggetti maggiormente sensibili.
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