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Chi è il proprietario dell'isola di Montecristo?

Carla Orlando
Carla Orlando
2025-06-13 16:54:26
Numero di risposte: 5
Il Marchese Carlo Ginori divenne proprietario dell’isola per farne una riserva di caccia. Nel 1899 re Vittorio Emanuele III, invitato da Ginori ad una battuta di caccia, rimase folgorato dalla bellezza dell’isola toscana, decidendo di trasformarla in una riserva reale in cui introdurre nuova selvaggina. Dal punto di vista amministrativo rientra nel comune di Portoferraio (Isola d’Elba) e, quindi, della provincia di Livorno, ma essendo una Riserva Naturale Integrale Statale (dal 1971) e Biogenetica Europea (dal 1988), è tutelata dal Corpo Forestale dello Stato.
Guido Martini
Guido Martini
2025-06-13 16:32:19
Numero di risposte: 8
L’isola di Montecristo è la più selvaggia e incontaminata dell’Arcipelago Toscano. L’unico approdo è Cala Maestra, nella parte nord-occidentale. È qui che si trova anche l’unica costruzione esistente: villa Watson-Taylor, fatta costruire da colui che dell’Isola fu proprietario, l’inglese Giorgio Watson- Taylor.
Joshua Conti
Joshua Conti
2025-06-13 15:22:35
Numero di risposte: 4
È annessa al comune di Portoferraio, in provincia di Livorno. L’isola è stata riconosciuta come Riserva Naturale Integrale nel 1971 e Riserva Naturale Biogenetica diplomata dal consiglio d’Europa nel 1988. Oggi l’Isola di Montecristo non ha abitanti e non prevede nessun servizio. Sono una coppia: Luciana Andriolo e Giorgio Maraj. Da 12 anni custodiscono l’isola in completa solitudine, 365 giorni all’anno. Per poter preservare la sua straordinaria ricchezza, sull’Isola di Montecristo non sono presenti alberghi: non è infatti possibile pernottare e trascorrere la notte. Non è disponibile neanche un servizio medico, né l’approvvigionamento di cibo e bevande. L’Isola è un massiccio granitico e il suo punto più alto raggiunge i 645 metri slm. Caratterizzata da splendidi paesaggi, con una bassa macchia mediterranea e oltre 400 varietà botaniche, accoglie anche alcune specie animali. Tra queste, la più diffusa è la capra selvatica, che vive solo a Montecristo. Un altro mammifero avvistato negli anni passati, ormai a rischio estinzione, è la foca monaca. Ospita inoltre diversi uccelli marini, rettili e anfibi. Anche la vita marina è particolarmente ricca; nella zona sono frequenti inoltre gli avvistamenti di balene e anche altri cetacei. Le escursioni devono essere prenotate sul sito Islepark.it e hanno un costo di 120 euro a persona: non sono ammessi minori di 12 anni. Il prezzo comprende il traghetto andata e ritorno, il biglietto di accesso all’area protetta e il servizio guida. I traghetti per l’Isola di Montecristo partono anche dall’Isola del Giglio in giorni e orari prestabiliti. Il tragitto ha una durata di circa 2 ore. Le visite all’Isola di Montecristo sono disponibili in primavera, estate e autunno, per un arco di tempo compreso tra il 1 marzo e il 15 aprile e tra il 15 maggio e il 31 ottobre. Rimane chiusa al pubblico nel periodo 16 aprile – 14 maggio per tutelare l’avifauna. C’è il divieto assoluto di balneazione e di circumnavigazione. L’accesso è severamente regolamentato, sia via terra che via mare. Ogni anno possono visitarla al massimo 2000 persone. Altri 100 posti, per tutto il periodo, sono riservati ai residenti delle isole dell’Arcipelago Toscano. C’è la possibilità di raggiungerla tramite imbarcazioni private, ma è necessario richiedere l’autorizzazione: anche in questo caso la visita è condotta dal Corpo Forestale. È consentito un solo mezzo nautico di dimensioni non superiori a 16 metri al giorno e con all’interno non più di 15 persone, per un massimo di 3 accessi a settimana. Sull’Isola di Montecristo non è possibile circolare liberamente. Sono tre i percorsi di trekking autorizzati, che è possibile svolgere solo se dotati di tutta l’attrezzatura necessaria. L’abbigliamento deve essere comodo e leggero in estate; in primavera e autunno è consigliata anche una giacca antivento e impermeabile. Le scarpe da trekking sono richieste a suola scolpita e con caviglia alta per la presenza di vipere. Inoltre cappello, occhiali, crema solare e una scorta di acqua sono indispensabili per poter godere senza problemi della gita in questa splendida isola. Il primo itinerario parte da Cala Maestra, passa dal Belvedere e arriva a Villa Reale: poco più di 2 chilometri con difficoltà media e due ore di cammino. Il secondo itinerario è Cala Maestra- Monastero-Villa Reale ed è più lungo rispetto al primo: sono circa 3 chilometri e ha una difficoltà elevata. Il terzo percorso, di poco meno di 4 chilometri, inizia sempre a Cala Maestra, passa per Grotta del santo, il Monastero e termina a Villa Reale. La difficoltà è elevata e ha una durata di 3 ore e 30 minuti. Non è permesso lasciare alcun tipo di rifiuto sull’Isola di Montecristo: infatti è necessario dotarsi anche di un apposito contenitore per conservare carte ecc. Rispettare il suo equilibrio e la natura che la caratterizza è infatti il modo migliore per preservarla.
Piccarda Martino
Piccarda Martino
2025-06-13 13:01:11
Numero di risposte: 3
Nel 1852 il barone scozzese George Watson Taylor acquistò l’Isola e vi fece costruire una villa a Cala Maestra, l’attuale Villa Reale. Nel 1869 passò al governo italiano e attraversò un periodo di affitti privati e utilizzo come riserva di caccia per nobili e monarchi, come il marchese Ginori e i Savoia. In seguito, l’isola rischiò di diventare un esclusivo club privato, ma la vicenda prese una piega positiva. Nel 1971 Montecristo fu dichiarata Riserva Naturale Integrale, salvaguardandola dalla speculazione. Da allora l’isola è rimasta disabitata, a eccezione della presenza temporanea di guardie forestali che ne garantiscono la tutela. Montecristo, oggi, non è solo un simbolo letterario, ma anche un patrimonio naturale unico, preservato per le future generazioni. L’isola continua a ispirare per la sua storia ricca di mistero e la sua straordinaria bellezza incontaminata.
Alessandra Basile
Alessandra Basile
2025-06-13 11:47:43
Numero di risposte: 10
L’Isola di Montecristo, anticamente chiamata Oglasa, deve il suo nome alla presenza di monaci che abitarono l’isola sin dal V secolo d.c. Successivamente venne utilizzata perlopiù come riserva reale di caccia, fino a quando durante l’Ottocento non catturò l’attenzione di Napoleone, in esilio all’Elba, che voleva farne un presidio militare e di uomini benestanti desiderosi di farne la loro dimora, tra questi il botanico inglese George Watson Taylor. Nel 1852 al prezzo di 50.000 lire comprò dal Granduca di Toscana l’isola e qui si trasferì con la sua famiglia in quella che oggi viene chiamata Villa Watson Taylor, l’unico edificio sull’isola. L’idillio di George, si ruppe nell’autunno del 1860, a seguito di un saccheggio da parte di alcuni volontari alla causa garibaldina che si trovavano a bordo del piroscafo Orwell, capitanato da Raffaele Settembrini. Esplose un vero caso internazionale, che lo portò alla vendita dell’isola al nascente Regno d’Italia. Oggi Montecristo è una riserva naturale inserita all’interno del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano.