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Come funziona il transfer?

Nadir Conte
Nadir Conte
2025-06-11 22:10:29
Numero di risposte: 7
Il trasferimento avviene in una sala dedicata, integrata nel laboratorio di embriologia per garantire il massimo delle precauzioni ambientali – temperatura, umidità, luce, tossici ambientali – necessarie a far sì che ogni singolo embrione conservi il massimo del potenziale di impianto. Si tratta di una procedura rapida e indolore che solitamente non richiede anestesia o sedazione. Sotto controllo ecografico transaddominale, un catetere viene inserito attraverso la cervice uterina. Una volta raggiunto l’interno dell’utero, viene rilasciato l’embrione. Al momento del trasferimento embrionario vengono dedicate particolare attenzione e cura, ritenendolo un passaggio molto importante dell’intera procedura. Al fine di ridurre la possibilità di gravidanze gemellari, l’équipe medica agisce secondo le indicazioni del Practice Committee of the Society for Assisted Reproductive Technology e del Practice Committee of the American Society for Reproductive Medicine, in base alle quali in genere si suggerisce di trasferire 2 embrioni allo stadio di clivaggio. Nelle pazienti di età inferiore a 38 anni con buona prognosi e in condizioni particolari potrà essere proposto il trasferimento di un solo embrione allo stadio di blastocisti.
Abramo Bernardi
Abramo Bernardi
2025-06-11 21:43:59
Numero di risposte: 6
Il momento del trasferimento dell’embrione nell’utero materno è uno degli aspetti nevralgici nel percorso di Procreazione Medicalmente Assistita. La formazione dell’embrione può avvenire all’interno dell’apparato genitale femminile, con le tecniche di primo livello, o in vitro e quindi all’esterno del corpo della donna, con le tecniche di secondo livello. In questo caso, una volta fecondato l’ovocita e formatosi l’embrione, lo step successivo è quello di trasferirlo nell’utero della donna. Ed è qui che entra in gioco la scelta della cosiddetta ‘finestra di impianto’, ovvero il momento migliore, per ogni singola donna, per trasferire l’embrione. La personalizzazione della finestra di impianto si basa sullo studio dei pinopodi, cioè particolari ‘formazioni’ cellulari che rivestono la superficie più esterna dell’endometrio. Il giorno del prelievo degli ovociti, qualche minuto prima del risveglio della paziente dall’anestesia, il ginecologo effettua un piccolo scratch endometriale attraverso un adeguato catetere. Questo viene consegnato in laboratorio al biologo che ne studia la morfologia endometriale sulla base della quantità ed estroflessione dei pinopodi. In base allo stato di ricettività si decide di mantenere gli embrioni in coltura 2 o 3 o 4 o 5 giorni prima di essere trasferiti.
Raniero Mancini
Raniero Mancini
2025-06-11 21:38:55
Numero di risposte: 6
La collaborazione tra biologo e ginecologo in questa fase è massima. L’embrione o gli embrioni vengono caricati dal biologo su un sottilissimo catetere. Il ginecologo, dopo avere inserito lo speculum in vagina, posiziona un catetere delicatamente in utero. Tale catetere sottile e molto flessibile farà da guida a quello contenete gli embrioni portato dal biologo. Quindi l’embrione viene “depositato” in utero. Molto spesso l’intera manovra viene eseguita sotto guida ecografica. Anche perché, pur non essendoci delle chiare evidenze che questo possa aumentare il tasso di successo, sicuramente è utile, soprattutto quando ci si trova difronte a complesse angolazioni del collo dell’utero. Inoltre la visione del trasferimento mediante ecografia è molto gradita dalle pazienti che si sentono più partecipi.
Rudy Rizzo
Rudy Rizzo
2025-06-11 21:04:56
Numero di risposte: 3
Il transfer rappresenta l’ultimo tassello del trattamento e, data l’incertezza dell’esito, è l’ennesimo passaggio stressante che può acuire paure e ansie. La buona notizia, però, è che è un intervento molto semplice. Infatti, non richiede anestesia e si svolge in pochi minuti. Verrai accomodata nel tuo letto, ti cambierai i vestiti indossando il camice e verrai portata in sala operatoria dove ti aspetta il nostro team di medici, ostetriche e biologi. Il ginecologo, esperto in PMA, inserisce attraverso il collo dell’utero un apposito catetere all’interno del quale il biologo del laboratorio ha caricato l’embrione, questo catetere è a sua volta collegato a una piccola siringa che serve per spingere nella cavità uterina il “medium” in cui è sospeso l’embrione stesso. Il catetere viene, quindi, rimosso e ispezionato per assicurarsi che non sia rimasto nulla all’interno. A parte il fastidio dello speculum, il dolore associato a questa procedura è davvero minimo (dipende sempre anche dalla conformazione dell’utero) ed infatti, contrariamente a quanto avviene per il pick-up, non è necessaria anestesia.
Stefania Costantini
Stefania Costantini
2025-06-11 20:55:31
Numero di risposte: 8
Il trasferimento dell’embrione consiste in una procedura eco-guidata a paziente sveglia che permette, previo inserimento speculum e disinfezione, l’inserimento del catetere intrauterino per trasferire l’embrione in utero. Il transfer può essere effettuato da fresco o dopo crioconservazione. Da fresco, il trasferimento dell’embrione avviene dopo 2/5 giorni dal pick up. Nel caso di crioconservazione, il giorno del transfer è necessario firmare l’autorizzazione allo scongelamento e attendere 2/3 ore prima dell’inizio della procedura. In cosa consiste il transfer: Il trasferimento dell’embrione consiste in una procedura eco-guidata a paziente sveglia che permette, previo inserimento speculum e disinfezione, l’inserimento del catetere intrauterino per trasferire l’embrione in utero. Le informazioni riguardanti l’esito della fecondazione e il numero di eventuali embrioni crioconservati viene comunicato il giorno stesso del transfer. La convocazione viene fatta con anticipo rispetto all’intervento, per permettere lo svolgimento delle pratiche amministrative relative al trattamento. È bene considerare un impegno tra le 3 e 6 ore, compresi il transfer e l’osservazione successiva. Si può fare attività dopo il transfer. È possibile svolgere le normali attività. È possibile avere rapporti sessuali dopo il transfer. Sì, non ci sono controindicazioni. È necessario eseguire il prelievo delle beta HCG a 12/14 giorni dalla procedura e comunicarlo al Fertility Center accedendo alla sezione «esito» di questa applicazione. In alternativa, è possibile comunicarlo seguendo le indicazioni indicate sul referto. Vanno bene entrambe le modalità, si accede infatti al medesimo link.
Cesidia Silvestri
Cesidia Silvestri
2025-06-11 19:57:50
Numero di risposte: 6
Il transfer di embrioni è un momento molto importante nel percorso di Procreazione Medicalmente Assistita e consiste nel trasferimento in utero di uno degli embrioni maturati in laboratorio. La procedura del transfer non è complessa, si tratta di un processo rapido e indolore, che solitamente non richiede anestesia o sedazione. Può essere eseguito sotto controllo ecografico transaddominale con l’inserimento di un catetere attraverso la cervice, da dove verrà raggiunto l’utero per il rilascio dell’embrione. Il transfer si effettua quando l’endometrio – cioè la parete interna dell’utero nella quale verrà rilasciato l’embrione – sarà idoneo. Gli embrioni vengono di norma trasferiti in utero allo stadio di blastocisti, circa cinque-sei giorni dopo la fecondazione. La procedura viene eseguita in una sala dedicata, integrata nel laboratorio di embriologia per assicurare la massima sterilizzazione dall’ambiente esterno, e garantire il massimo potenziale di impianto agli embrioni da trasferire. Comprendere il momento in cui l’utero è adeguatamente pronto ad accogliere l’embrione, la cosiddetta finestra di impianto, è un aspetto fondamentale. Il numero di embrioni da trasferire in utero verrà scelto dal medico rispetto alla situazione specifica.
Massimo Moretti
Massimo Moretti
2025-06-11 19:54:46
Numero di risposte: 6
Il trasferimento di embrioni in utero è l’ultima fase di un ciclo di fecondazione in vitro. Questo processo inizia con una stimolazione ovarica a mezzo di farmaci ormonali. Si tratta di una procedura rapida ed indolore. Un catetere viene inserito attraverso la cerville uterina. Una volta raggiunto l’interno dell’utero, tramite questo viene rilasciato l’embrione. Il tutto avviene sotto guida ecografica. Solitamente non richiede anestesia o sedazione. Dopo una procedura di trasferimento dell’embrione, occorre attendere 10/14 giorni per eseguire il test di gravidanza. E’ questa la tempistica fisiologica di un attecchimento embrionale che è correlato anche ad un intenso innalzamento dei livelli di HCG. Nello specifico l’embrione si annida entro 48-72 ore dopo il trasferimento. Da quel momento inizia a crescere in dimensioni ed attività metabolica sviluppando sempre maggiori quantità di hCG. Dopo 9-10 giorni dal transfer, i livelli di questo dell’ormone hCG sono rilevabili in modo affidabile ed è per questo che il test di gravidanza si esegue dopo circa 10 giorni. In genere il test si esegue il 10° giorno e si ripete il 12° ed eventualmente anche il 14° sia in caso di negatività che di positività, per confermare il buon proseguo caratterizzato dal raddoppio dell’ormone della gravidanza, ogni 48 ore.
Gianni Marini
Gianni Marini
2025-06-11 18:13:59
Numero di risposte: 7
Il giorno del transfer viene riferito dalle pazienti come uno dei momenti più emozionanti durante un percorso di fecondazione assistita. È una procedura semplice, eseguita a livello ambulatoriale che non richiede anestesia ed è indolore per la paziente che dopo poche ore può lasciare la clinica e continuare la vita di tutti i giorni, prestando attenzione ad alcune accortezze. Il giorno del transfer, l’endometrio – lo strato interno dell’utero – si troverà nella fase adeguata per ricevere l’embrione. La paziente viene quindi fatta accomodare sul lettino in posizione ginecologica. Il medico procederà a trasferire così l’ embrione nell’utero materno per via vaginale, mediante l’uso di una sottile cannula. Generalmente, la procedura del transfer ha una durata totale di pochi minuti, e non provoca dolore nella paziente.